“Stop ai vantaggi fiscali per le coop coinvolte negli scandali” e “basta soldi ai partiti”. La Lega Nord – per iniziativa del capogruppo in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri – presenta il proprio “pacchetto trasparenza” per il settore, dopo la maxinchiesta sulla metanizzazione a Ischia, che ha travolto il colosso Cpl, e dopo i coinvolgimenti di alcune coop con ‘testa’ in Emilia Romagna nelle inchieste ‘Mafia capitale’, i crac ultramilionari che hanno interessato molti nomi noti del settore, e il caso Terremerse, che ha portato alle dimissioni dell’ex presidente Errani.
Il Carroccio nei giorni scorsi ha sollecitato una “commissione d’inchiesta sul mondo cooperativo emiliano romagnolo”, ma la richiesta è stata respinta dalla Regione. “Condivido la proposta del presidente del presidente Legacoop Mauro Lusetti: le coop devono recidere il cordone che le lega ai partiti. E per farlo la condizione imprescindibile è che, per legge, non sia consentito loro di finanziare in nessun modo i partiti o le associazioni e fondazioni legate ai singoli politici o le campagne elettorali dei politici, come invece avvenuto – a quanto risulta – per l’ex ministro Cecile Kyenge, la paladina dell’integrazione che ha dimostrato di sapersi integrare alla perfezione con il sistema delle coop rosse emiliano romagnole”. “E’ ora di dire anche una parola chiara sui benefici fiscali di cui godono le cooperative. Propongo che le quelle coinvolte in scandali giudiziari e in casi di corruzione perdano, da subito, i vantaggi di cui godono. Le coop – nate su principi etici e di solidarietà tra i lavoratori – se tradiscono questo patto non sono degne di ricevere alcun tipo di aiuto o incentivo dallo Stato. Al contrario, vantaggi e sgravi sarebbero da estendere a quelle imprese private che adottano codici etici di autoregolamentazione e che – nei fatti – si mostrano molto più solidaristiche di tante coop”