Politica
1 Aprile 2015
Dalle Vacche (Consorzio di Bonifica): "La Regione ce ne darebbe solo sei, stiamo spendendo i finanziamenti di dieci anni fa"

Rischio idraulico, un’emergenza da 40 milioni

di Daniele Oppo | 3 min

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IMG_20150331_153440092_HDRC’è una cifra che circola da un po’ di tempo in tema di rischio idraulico nella provincia ferrarese: 40 milioni di euro, tanto stima il Consorzio di Bonifica per la realizzazione di opere necessarie al nostro territorio.

La cifra è ritornata anche ieri sul tavolo della commissione consiliare convocata su richiesta della consigliera Ilaria Morghen (M5S) che aveva proprio come tema il rischio idraulico. “Abbiamo elaborato un documento in cui abbiamo individuato undici interventi necessari, otto sul rischio idraulico e gli altri per opere di irrigazione – afferma il presidente del Consorzio Franco Dalle Vacche -. Per realizzarli abbiamo stimato la cifra di 40 milioni di euro che servirebbero per ripristinare un livello di rischio idraulico accettabile”. Una serie di opere pensate anche dopo il tour dello scorso anno nei paesi dell’Alto ferrarese, visto e a volte integrato dai Comuni interessati.

“Negli anni – prosegue Dalle Vacche – abbiamo perso terreno, molte macchine sono invecchiate mentre il rischio, qui come in tutto il territorio nazionale, è aumentato”. Eppure il sistema di bonifiche ferraresi “è un sistema formidabile che ha pochi eguali a livello europeo” in un territorio dove “se ci fermassimo per qualche giorno finiremmo sott’acqua”.

A fronte di tale previsione però i soldi che la Regione potrebbe mettere a disposizione sono una frazione quasi irrisoria: “Ci hanno chiesto di indicare le opere più urgenti senza andare oltre i sei milioni di euro – afferma Dalle Vacche -. Ora, i finanziamenti non si rifiutano mai, ma con sei milioni di euro a disposizione, tra costi per iva e progettazione, ne rimarranno disponibili tre, tre e mezzo, non molto: il rischio aumenta ma non le risorse”. Dato ancora più curioso se si considera un’altra affermazione: “Stiamo realizzando e spendendo finanziamenti di 10 anni fa – afferma ancora il presidente -. Mancano però le risorse nuove”, utili anche a rinnovare i macchinari e le opere esistenti, “metà delle quali sono del Novecento”, aggiunge Gianni Tebaldi, vicedirettore tecnico del Consorzio.

Le opere pensate, dicevamo, sono undici, la più importante e urgente nella bonifica di Valle Isola, Lidi delle Nazioni, Pomposa e Scacchi nei comuni di Comacchio e Lagosanto: il progetto prevede il recupero funzionale, potenziamento e automazione delle opere idrauliche per un importo di nove milioni di euro.

Altra opera prioritaria è quella prevista per gli interventi strutturali per la sicurezza idraulica della città di Cento e del suo territorio per un importo stimato di 11 milioni di euro. Ancora, fra le opere preventivate e più costose c’è quella nel Bacino Fossa di Portomaggiore Terre Alte, con riscavo dei canali, rifacimento manufatti e potenziamento degli impianti idrovori (i Comuni interessati sono Ferrara, Voghiera e Portomaggiore) per costi stimati di undici milioni.

Ancora, a Formignana è necessaria la realizzazione di un impianto idrovoro scolmatore della Fossa “dove c’è un tombinamento di una linea idraulica che in una parte diventa un imbuto e crea problemi”. Stesso tipo di intervento è richiesto a Nicolino (comune di Ferrara) con adeguamento della condotta di arrivo. I due lavori costerebbero rispettivamente 4,5 e 2,5 milioni di euro.

Rimangono due opere ‘minori’ da un milione di euro ciascuna: la riorganizzazione idraulica dei sistemi di scolo a servizio della zona industriale Romea nel comune di Codigoro e la sistemazione dei bacini Campagne e Bresavola (3° lotto di lavori) nel comune di Mesola.

Nel frattempo si procede con la “gestione del rischio” – collaborando con i Comuni – affrontando con poche risorse (il bilancio parla di 30 milioni di euro per la gestione ordinaria, 5 di questi se ne vanno in energia elettrica) i rischi maggiori portati dal cambiamento climatico e dalle forti piogge sempre più frequenti.

C’è chi, come il consigliere di Fc Alberto Bova, propone di aumentare anche solo per un anno le quote dei soci per far fronte almeno in parte ai costi necessari, ma Dalle Vacche è scettico: “Le opere sono a carico della fiscalità generale, i contribuenti ferraresi, anche con le imposizioni indirette, pagano già tanto”.

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