“Sulla vicenda delle trivelle siamo a un passo dalla crisi istituzionale. Il Pd sta andando anche contro se stesso per compiacere i poteri forti, quella della Regione è pura schizofrenia”. Così il capogruppo leghista Alan Fabbri, che torna a sollecitare l’assessore Gazzolo a “fare un passo indietro” e a “relazionare in aula” sul rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi, dopo il ‘no’ espresso da consiglio regionale e da decine di Comuni a guida Pd, tra cui Ferrara. “Se la Regione autorizzerà nuove trivellazioni sfiderà lo stesso Pd, decine di Comuni, e l’Assemblea legislativa stessa, che hanno votato le delibere per lo stop alle estrazioni”.
Ricordo agli assessori Costi e Gazzolo la “risoluzione bipartisan sul ‘no’ alle trivelle approvata dall’Assemblea legislativa il 15 aprile del 2014, quella, del 27 febbraio 2013, approvata dai sindaci dell’Alto ferrarese, su spinta del Comune di Bondeno (di cui Fabbri era primo cittadino, ndr), e decine di altre, analoghe, approvate dai Comuni, anche a guida Pd”. “La giunta regionale sta facendo gli interessi dei grandi colossi dell’energia, tradendo i Comuni e la stessa Assemblea legislativa e infischiandosene del principio di responsabilità che impone di tutelare un territorio ferito da terremoti”. Per il capogruppo leghista “il problema è anche di politica economica: l’amministrazione regionale pensa di consegnare lo sviluppo della nostra terra a colossi che prosciugano le nostre risorse e poi delocalizzano, lasciando centinaia di lavoratori al palo, come nel caso Saipem di Cortemaggiore?”.