Sono stati incastrati dalla telecamera che era montata su una delle auto dei carabinieri intervenuti a sedare la maxi rissa tra una ventina di persone di domenica a San Giuseppe di Comacchio. Tre degli otto fermati, difesi dall’avvocato Cristina Pelliccioni, sono stati posti agli arresti domiciliari dal giudice Monica Testoni nel corso della direttissima di convalida degli arresti che si è svolta nel pomeriggio di ieri in tribunale.
Per gli altri cinque, tra cui le due donne (le uniche incensurate fra gli otto fermati), gli arresti sono stati convalidati e sono stati rimessi in libertà non avendo riscontrato il giudice elementi sufficienti per la custodia cautelare.
Ai domiciliari sono dunque finiti il 39enne Petre Tudorache, il 33enne Costica Tudorache e il 45enne Petrica Tudor, che dovranno rimanerci fino al processo, rinviato al 26 maggio. Tornano invece in libertà T.T., 38enne incensurata, S.T.,34enne pregiudicata, F.T. 24enne pregiudicato, F.T., 21enne pregiudicato, E.T. 33enne incensurata. Sono tutti cittadini romeni che si erano trasferiti da non molto a San Giuseppe di Comacchio, dove domenica sera attorno alle 19.45 è scoppiata la maxi rissa con bastoni, pietre e bottiglie rotte, “armi” ritrovate sul posto e sequestrate dai carabinieri di Comacchio intervenuti con cinque pattuglie assieme alla polizia stradale di Codigoro.
Sembrerebbe che a scatenare la lite, poi degenerata in rissa, sia stata una diatriba tra due famiglie romene del posto in merito alla mancata riconsegna di un camion o di un furgone. Una delle due famiglie ha suonato alla porta dei contendenti, sono volate parole grosse e in strada è poi scoppiata la rissa vera e propria, con botte da orbi che non hanno risparmiato nemmeno le donne, complice anche lo smodato consumo di alcol dopo il pranzo domenicale.
A farne le spese è stato soprattutto un uomo di 37 anni, C.V., con vistose ferite al volto, che è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato all’ospedale del Delta di Lagosanto, dove si trova ricoverato in prognosi riservata e dove i sanitari gli hanno riscontrato ferite lacero contuse, trauma cranico e frattura della mandibola. Ferite, con prognosi di una decina di giorni, un altro uomo e una donna.
Nel video girato dai carabinieri si è potuto vedere chi aveva in mano i bastoni, elemento determinante per la pronuncia del giudice che ha posto tre degli otto fermati ai domiciliari.