Cronaca
31 Marzo 2015
Firmato il patto con il dipartimento Pari Opportunità per un finanziamento da 183mila euro

Unife, accordo per il ‘bilancio di genere’

di Redazione | 3 min

Presentazione del Bilancio di genere Unife 12 dicembre 2014 (1)Ben 183 mila euro per finanziare la realizzazione del progetto “Bilancio di Genere per le Pubbliche Amministrazioni (GeRpa)”, che elaborerà nuovi modelli metodologici ed operativi per la diffusione del bilancio di genere all’interno degli organismi pubblici.

Il progetto è nato da un accordo fra il Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri, e l’Università di Ferrara, con particolare riguardo alle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

Cifre importanti, che arrivano, in quota parte, per 158 mila Euro dal Fondo Sociale Europeo (Fse), nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Governance e Azioni di Sistema” (Pon Gas) per l’attuazione degli interventi nell’ambito dell’Asse D “Pari opportunità e Non Discriminazione”, e per i restanti 25 mila Euro da Unife, quale costo stimato per l’impegno del proprio gruppo di lavoro coinvolto nel progetto.

L’accordo, deliberato dagli organi accademici dell’Ateneo, è stato promosso dalla delegata del rettore per le Pari Opportunità, Cristiana Fioravanti, che così spiega:“ E’ un ottimo risultato per la nostra Università. Il nostro Ateneo, per il ruolo preminente nell’attività di ricerca e sperimentazione in materia di bilancio di genere, rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale nelle politiche di pari opportunità, in attuazione – va ribadito – del nostro Statuto, che stabilisce che Unife garantisce il rispetto del principio costituzionale delle pari opportunità tra uomini e donne nell’accesso agli uffici pubblici, promuove l’eguale rappresentanza di ciascun sesso nella nomina dei componenti di ogni organo di Ateneo e la presenza equilibrata dei generi anche negli organi elettivi. Il bilancio di genere serve, in particolare, a monitorare la posizione di donne e uomini all’interno dell’Ateneo. Nel bilancio vengono presentati gli organi di parità, i piani di azioni positive e le misure adottate per promuovere l’effettiva uguaglianza di tutti coloro che vivono e lavorano all’interno di Unife”.

Che l’Università di Ferrara si distingua nel panorama accademico per good practice nell’ambito delle politiche di genere non è fatto nuovo. Già dal 2010, infatti, opera in Ateneo un gruppo di ricerca interdisciplinare, per realizzare il Bilancio di Genere, strumento permanente di monitoraggio del rispetto del principio di pari opportunità.

“La prima edizione del Bilancio di Genere dell’Università di Ferrara – precisa Silvia Borelli, Presidente del Consiglio di Parità di Unife – risale al 2011. Il nostro Ateneo è stato il primo a elaborare questo importante strumento e, ad oggi, resta ancora il solo ad esserne dotato. La seconda edizione è stata poi integrata con la base dati del Miur sul comparto universitario e, nell’edizione 2013, con gli indicatori Ue del Rapporto She figures 2012. Al fine di diffondere tra le Università italiane il modello di Bilancio di Genere elaborato da Unife e oggetto di continuo studio da parte del gruppo di lavoro, organizziamo vari seminari ed incontri di approfondimento con gli altri Atenei e mettiamo a disposizione il nostro Bilancio di Genere sul sito Internet dell’Ateneo, appositamente dedicato alla diffusione delle politiche di genere – www.unife.it/progetto/equality-and-diversity”.

Il gruppo di lavoro che in Unife si occuperà della realizzazione del nuovo progetto, comprende sia docenti che personale tecnico-amministrativo; sarà costituito, oltre che da Cristiana Fioravanti e Silvia Borelli, da Emidia Vagnoni, Ordinario Dipartimento di Economia e management, Cinzia Mancini, Presidente Comitato Unico di Garanzia e Lucia Manzalini, Referente per Unife del Bilancio di genere. Patrizia Fordiani, Segretaria del Dipartimento di Scienze Giuridiche, seguirà i profili di rendicontazione finanziaria.

“I nostri compiti nell’ambito di questa nuova avventura – conclude Emidia Vagnoni – saranno quelli di coordinare ed elaborare dati e metodologie per la realizzazione di percorsi di accompagnamento specialistici per la promozione della presenza femminile nei processi decisionali, utilizzabili dalle amministrazioni locali e società partecipate, con riguardo in particolare alle Regioni Obiettivo Convergenza. In quest’ottica, l’utilizzo del Bilancio di Genere, quale strumento di monitoraggio e di promozione dell’impatto di genere delle azioni realizzate dai soggetti indicati, costituirà un importante strumento volto a declinare il principio della parità di genere in queste realtà”.

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