Eventi e cultura
30 Marzo 2015
Nessun ratto goliardico ma tanta musica e divertimento all'evento più atteso di Unife

I goliardi d’Italia si ritrovano alla “Festa della Matricola”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Goliardia è cultura e intelligenza, è amore per la libertà e coscienza della propria responsabilità di fronte alla scuola di oggi e alla professione di domani”. Recita così la dichiarazione di goliardia approvata a Venezia nel febbraio del 1943: l’eredità dei padri fondatori del movimento goliardico è arrivata fino ai giorni nostri attraverso la trasmissione di questi valori di generazione in generazione. Un passaggio del testimone avvenuto grazie agli studenti universitari che hanno capito che l’ateneo non è solo un luogo di formazione ma anche di aggregazione.

“I tre crismi necessari per essere un goliardo sono la satira, l’autocritica e lo spirito di sapersi far ridere addosso” commenta oggi il duca Tuainings, al secolo Pierfrancesco Zardi, presidente da un anno dell’associazione Ferrarese Universitaria de li 4S. La più antica associazione studentesca universitaria ferrarese, meglio conosciuta come Ducatus Estensis, ha radunato a Ferrara goliardi da tutta Italia per la tradizionale “Festa della Matricola” nel 70esimo anno dalla sua fondazione.

Per l’occasione, una maratona di due giorni all’insegna di musica, giochi, canti, balli e rappresentazioni delle tradizioni della goliardia ferrarese, ha animato la città estense questo fine settimana. All’adunanza hanno risposto il centinaio di goliardi dell’Università di Ferrara e molti studenti accorsi da altri atenei, in particolare da Padova, Bologna, Torino, Trieste, Roma, Salerno e Pavia. Una grande festa lunga due giorni che ha riservato molte novità, in primis in ambito musicale. È stato inaugurato infatti il contest “MusicaFè”, realizzato con il contributo di Unife, a cui hanno partecipato band composte esclusivamente da studenti dell’ateneo estense: Panic’alive, Outlier, Cultura Minimal, Sasha Business, Lash Evo, Indigo.

Sempre di Ferrara i gruppi Ghella and the Band, Luca Bretta e 60 Lire che si sono esibiti, dopo le performance delle promesse musicali di Unife, per il gran concerto finale. “È una festa autarchica, ci teniamo alla ferraresità” scherza il duca Tuainings che, dopo nove ore di musica quasi no stop in piazzetta Sant’Anna, ha consegnato alla band vincitrice della prima edizione del contest, un boccalone d’oro e cinque fusti di birra. Premio migliore non ci poteva essere: tra i requisiti richiesti dai goliardi, infatti, c’è sicuramente anche quello di non essere astemi. Ad intrattenere le folle, oltre a musica e alcol, ci ha pensato anche il bubble foot: i cosiddetti ‘gioconi elastici per goliardi spastici’ sono stati, per la prima volta quest’anno, tornei di calcio balilla umano.

“Lo spirito che ci anima risiede nel fatto di volersi divertire stando vicino alle istituzioni e all’università” commenta Pierfrancesco Zardi, che si dice soddisfatto per la riuscita della sua prima “Festa della Matricola” da presidente. Ma già l’anno scorso ne sono state combinate di tutti i colori: i goliardi avevano uccellato una delle toghe al Rettore, infatti, e per vedersela restituita Pasquale Nappi ha dovuto pagare il riscatto di una bottiglia di vino, un salame e un sigaro.

Certo niente a che vedere col ratto goliardico del ‘69, quando la campana del Rettorato fu rapita dai goliardi di quel tempo e restituita, sempre previo riscatto, solo nel ’91. Su questa storia aleggiano tante leggende metropolitane, ma tant’è che quella campana è rimasta il simbolo della goliardia ferrarese, ora cementificata a palazzo Renata di Francia. Proprio attorno ad essa, infatti, si intona ogni anno il tradizionale Gaudeamus che inaugura la “Festa della Matricola”.

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