Cronaca
29 Marzo 2015
Lo spirito di aggregazione anima piazza Ariostea per la festa che i residenti vedevano come tripudio di inciviltà

Il “Bottiglione” torna a casa

di Elisa Fornasini | 2 min

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Ricomincia la stagione del “Bottiglione”. E torna nella sua culla, dove tutto cominciò due anni fa: in piazza Ariostea. La festa che ha diviso giovani e residenti, dopo un paio di esperimenti in piazza Duomo e in piazzale Medaglie d’Oro, è ‘rimpatriata’ l’altra sera nell’anello ariostesco. Un ritorno alle origini forse non troppo lungimirante dato che il manto erboso era ancora pregno d’acqua a causa delle abbonanti piogge che hanno caratterizzato questo inizio di primavera. Il maltempo aveva già costretto gli organizzatori a rinviare l’evento da mercoledì 25 marzo a quello che simpaticamente è stato ribattezzato ‘beverdì’.

Il mezzo fiasco del primo “Bottiglione” dell’anno è imputabile anche alla vicinanza a Pasqua: molti studenti fuorisede, la vera anima notturna di questa città, hanno approfittato delle vacanze per ritornare a casa. Ma niente può rovinare la voglia di socializzazione e aggregazione dei giovani ferraresi che, in barba alle richieste dei residenti e dell’amministrazione, si sono dati appuntamento in piazza Ariostea, eludendo la proposta del presidente del consiglio comunale, Girolamo Calò, di spostare la festa nel sottomura.

Assidui sostenitori e occasionali bottiglionari, verificata l’impossibilità di bivaccare sull’erba come nelle precedenti edizioni, hanno preso d’assalto l’alimentare pakistano di via Palestro per poi dirigersi in massa verso la statua di Ariosto. Imbracciate le chitarre e intonate alcune canzoni di musica popolare, la festa può cominciare. I festeggiamenti, a dir la verità, sono solo nell’aria dato che il “Bottiglione” viene reputato da chi lo vive come una normale serata in cui stare in compagnia, bere una birra insieme e fare quattro chiacchiere. Una visione molto diversa da quella dei residenti, che hanno disegnato l’evento come il tripudio dell’inciviltà.

La polemica sulla movida ferrarese era tornata alla ribalta già nella primavera del 2013, quando è nato un comitato di cittadini esasperato dagli schiamazzi fino a tarda notte e dalle condizioni disastrose in cui era lasciata la piazza con vetri di bottiglia, bicchieri, cartacce e mozziconi abbandonati ovunque. I promotori della serate, però, hanno sempre redarguito i partecipanti di tenere puliti gli spazi pubblici. Non rimane che vedere se questo appello al buon senso verrà accolto anche per questa nuova stagione di “Bottiglioni”: ora, per evitare di far insorgere ancora una volta le ire dei cittadini, sta ai giovani capire che il divertimento non va a braccetto con l’inciviltà ma con la responsabilità.

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