“Non perdere tempo su Internet!”. Una frase che ogni genitore del terzo millennio avrà sicuramente detto almeno una volta rivolto ai propri figli. Un’attitudine nei confronti della tecnologia e del tempo che i ragazzi passano a contatto con la rete che a parere di don Paolo Padrini non è il migliore possibile. Anzi, il sacerdote ideatore dell’applicazione iBreviary, l’ha definita una “frase da non utilizzare, bisogna piuttosto far capire ai nostri giovani che anche il tempo passato su Internet è tempo che ha valore e va pertanto utilizzato in maniera seria e consapevole”.
L’incontro tenutosi nella serata di giovedì 26 marzo, nell’aula magna di Casa Bovelli, era organizzato da Agesci, Azione Cattolica e Rinascita Cristiana, dal titolo “Dalla rete alle relazioni. Uso responsabile e consapevole dei social media”, l’iniziativa era patrocinata dal Comune di Ferrara e sostenuta da Banca Etica.
Alla presenza di una sala gremita per l’occasione, la discussione si è concentrata su quali possano essere nel mondo d’oggi gli strumenti educativi, e i comportamenti in uso agli educatori ma anche ai genitori, alla luce della distanza tra le diverse generazioni provocata da una diversa attitudine all’uso della tecnologia. La domanda di fondo è dunque stata: “come superare le difficoltà di relazione e comunicazione tra educatore ed educato nell’era dei social media se le chiavi del linguaggio sono in mano ai ragazzi?”.
La risposta di don Paolo Padrini è stata quella di “comprendere innanzitutto come stanno cambiando le cose, e conseguentemente capire quale sia il ruolo dell’educatore e del genitore in questo scenario mutato ed in continuo mutamento”. Il sacerdote ha sottolineato come le figure di riferimento, tanto i genitori quanto chi ha responsabilità educative diverse, abbiano “la grande responsabilità di vivere il tempo presente, consapevoli del mutamento della comunicazione e capaci di gestire tale cambiamento, rimanendo incisivi nell’intervento educativo”.
“Confrontandosi con Internet e i social network ad esempio – ha continuato don Padrini – bisogna capire che la rete è relazione, a prescindere dalla nostra presenza o meno. Le comunicazioni informatiche, per forza di cose sono interfacciate, ed è compito dell’educatore aiutare i ragazzi a decifrare le interfacce, mettendoli in guardia rispetto alle tante dinamiche di falsificazione”.
Tanto nelle relazioni reali quanto in quelle virtuali l’invito di don Padrini ai presenti nell’aula magna è stato quello di preservare la veridicità della comunicazione. “Anche in una chat, che è un’interfaccia come un’altra, uno strumento che rende possibile la comunicazione, si deve tendere ad una comunicazione vera. Ciò che devono davvero comprendere i nostri ragazzi, ed è compito di noi educatori far loro capire, è che il tempo speso a comunicare, su Internet o di persona, è un tempo di spessore, educato e di valore”.
Ecco dunque spiegata la scorrettezza della frase iniziale: “su Internet non si perde tempo – ha proseguito il sacerdote – piuttosto è un luogo come un altro in cui realizzare delle relazioni, che non hanno nulla in meno delle relazioni non informatiche”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com