“Riunioni fiume della commissione regionale nei luoghi-scandalo della sanità regionale”. È quanto propone il capogruppo leghista Alan Fabbri dopo la bocciatura – ieri in Assemblea legislativa – delle risoluzioni (una delle quali a firma sua e del collega Pettazzoni) per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul San Camillo.
“La maggioranza ha paura e vuole nascondere la verità dei fatti”, attacca Fabbri. “Ma noi andiamo avanti, vogliamo che il Pd ci metta la faccia, dopo aver sperperato 13milioni di soldi pubblici per interventi poi vanificati dalla riduzione dell’ospedale a casa della salute”.
Da qui la proposta: “Vogliamo portare la politica nei luoghi dimenticati e traditi della sanità regionale: dal San Camillo a Cona, che perde pezzi nonostante il fiume di risorse pubbliche riversato in questi anni”. “Troppo facile liquidare la questione chiusi nelle stanze del palazzo, vogliamo portare i consiglieri del Partito democratico a contatto con il disagio di chi vive quotidianamente i problemi della sanità emiliano romagnola: reparti chiusi, servizi decimati, soldi sperperati, pazienti costretti a percorrere decine di chilometri per una visita medica, liste d’attesa dieci volte più lunghe rispetto a quelle del vicino – e realmente virtuoso – Veneto. La ‘buona sanità’ emiliano romagnola sbandierata dal Pd è un flop clamoroso e ha bisogno di un’autentica rivoluzione, che parta dalle esigenze dei territori e dei cittadini, fino ad oggi soffocate per mere logiche di partito”.