“Sui bilanci dei Comuni e di tutti gli enti locali gravano non solo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità, ma anche le numerose questioni ancora aperte, su tutte le effettive modalità di calcolo – a livello di singolo ente – del Patto di Stabilità interno e l’effettivo ammontare dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità per ogni Comune”.
Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani lamenta le numerose incertezze che pendono sulla finanza locale e l’impossibilità di “spendere le poche risorse disponibili” e, pur senza nominarlo, attacca l’operato del Governo.
“Come è facile intuire – osserva il sindaco – senza definire questi elementi è impossibile redigere i bilanci di previsione per il 2015, o – come nel caso del Comune di Ferrara, che aveva approvato il proprio previsionale entro dicembre, nei termini di legge – procedere alle variazioni necessarie per liberare potenziali risorse. Ancora una volta, infatti, ci si trova nell’assurda situazione di non poter spendere le poche risorse disponibili per i vincoli derivanti dal Patto di Stabilità, stando almeno alle varie ipotesi di calcolo circolate informalmente”.
Ma l’allarme del primo cittadino non si limita a questo: “Peggio ancora: queste poche risorse, derivanti da percorsi virtuosi di buona gestione, potrebbero venir assorbite da tagli, che non tengono conto di percorsi di risanamento, ma semplicemente scaricano su Comuni ed enti locali incrementi di spesa a livello centrale. In tal caso sarebbe inevitabile procedere a riduzioni di servizi o aumenti di imposte, ovvero utilizzare entrambe le leve, come già annunciato da alcune importanti città. Anche le incertezze sul futuro immediato delle Provincie (bilancio, funzioni, personale, beni immobili ecc.) – lamenta ancora Tagliani – pesano in modo consistente sulle città capoluogo e, in modo parzialmente diverso, sulle nuove città metropolitane”.
Il sindaco chiede di “fare rapidamente chiarezza: non basta far slittare i termini di approvazione dei bilanci, ma bisogna intervenire rapidamente per Decreto sulla finanza locale, ripristinando il fondo compensativo stante il rinvio della local–tax, allentando il Patto di Stabilità interno, distribuendo i tagli previsti dalla Legge di Stabilità in modo da favorire e non penalizzare l’avvio di percorsi virtuosi di risanamento dei bilanci”.