Fiamme nel cielo del petrolchimico nella serata di ieri. Intorno alle 21 si sono accese le due torce di Yara, la C6 e la C7, del reparto F/55(NH3). L’accensione ha provocato anche un forte sibilo, avvertito nella zona nord ovest della città.
A scatenare il fenomeno, come spiega il consorzio Ifm che raggruppa le principali aziende della chimica insediate, è stato il blocco dell’impianto F/55. “Durante la fase di blocco – scrive Ifm sul proprio sito – si è verificata l’accensione delle torce con luminosità e rumore”. “Attualmente – vale a dire alle 22.10 – le torce sono spente con fuoriuscita di vapore acqueo come da normale procedura”.
Non si registrano effetti su persone o cose, mentre le sostanze coinvolte sarebbero metano e idrogeno. Sono ancora in corso delle verifiche agli impianti dello stabilimento, che al momento sono “in marcia regolare”, fatta eccezione per l’F/55, in blocco, e l’F56, in fermata.
L’ultimo malfunzionamento registrato nello stabilimento di Yara – oltre all’episodio del 22 dicembre 2013 quando la torcia si accese in pieno giorno – risale all’ottobre 2013, con l’accensione anche allora delle torce di emergenza C6 e C7. Nella prima finisce gas naturale, argon, azoto, biossido di carbonio e vapore. Nella seconda anche ossidi di azoto. In quell’occasione a provocare il fenomeno era stata la torcia di avviamento dello stabilimento, che era stato fermato per manutenzione.