Si erano conosciuti una sera di novembre del 2013 in un night del rodigino, dove lei, 28 anni, lavorava come ballerina. Lui, 34enne di nazionalità rumena, in Italia per lavorare come bracciante agricolo, la convince a venire a casa di un amico. Qui si sarebbe compiuta la violenza sessuale di cui l’uomo è accusato. Un rapporto consenziente, secondo l’indagato, che non ha mai nascosto di aver conosciuto la parte lesa e di aver avuto fatto sesso con la ragazza.
Secondo la versione dell’uomo, una volta consumato il rapporto, lui torna a casa sua. Lei rimane lì per qualche ora, fino all’arrivo del proprietario dell’appartamento che – non conoscendola e non sapendo perché si trovasse quell’estranea in casa sua – la invita ad andarsene.
Lei esce e va dai carabinieri a denunciare la violenza sessuale subita. Si farà anche refertare dal medico del pronto soccorso, che però mette a verbale solo un leggero livido sul braccio, procurato a detta della ragazza durante il lavoro.
Dopo la denuncia viene sentito il 34enne, assistito dall’avvocato Livio Veronese, che si avvale della facoltà di non rispondere. Vengono sequestrate anche le lenzuola della notte incriminata.
Ieri si doveva tenere l’udienza preliminare davanti al gup Monica Bighetti e al pm Giuseppe Tittaferrante, rinviata di qualche mese a causa di un problema di notifiche. Al momento l’unica certezza è quella del difensore, che anticipa come “non chiederò riti alternativi; se il giudice deciderà per il rinvio a giudizio affronteremo il dibattimento, per dimostrare diverse incongruenze nella versione dell’accusa”.