Politica
3 Marzo 2015
Il capogruppo leghista in Regione lancia l'appello al nuovo direttore generale: "Mantenere i servizi, non tagliare i presidi"

Sanità, Fabbri: “Carradori pensi a rinunciare ai premi”

di Redazione | 3 min

alanfabbri“Il neo direttore generale dell’azienda ospedaliera di Ferrara Tiziano Carradori – dopo essere stato ‘braccio armato’ dei tagli in Regione – difende l’area vasta in sanità. Pensi ai cunicoli dell’ospedale di Cona e a rinunciare ai premi pagati a spese pubbliche: i risparmi si fanno tagliando gli sprechi, non eliminando i servizi”. A dirlo è il capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri, dopo le dichiarazioni rese dal neo-dg nel corso della conferenza stampa di insediamento.

“Per noi – aggiunge Fabbri – questo nuovo centralismo regionale è una calamità: sta azzerando risorse, presidi, servizi, sta desertificando la sanità in Emilia Romagna. Non lasceremo che si continui su questa strada. Invece di pensare a tagliare, Carradori pensi a risolvere la disastrosa situazione dei sotterranei di Cona, su cui pesano incognite pesantissime, a ridurre all’osso le liste d’attesa, a introdurre sana trasparenza in un polo ospedaliero che ne ha enorme bisogno”.

“Rilanciamo a Carradori l’appello già lanciato ai 14 direttori generali dell’Emilia Romagna: si impegni, con i colleghi, a mantenere il livello dei servizi e a non tagliare i presidi. Non confondiamo il tema dei tagli con quello dei risparmi. Si risparmia eliminando gli sprechi – come gli assurdi bonus a pioggia ai dirigenti della sanità e della Regione – non eliminando i servizi. Carradori inizi con il buon esempio: rinunci ai propri premi”.

Sulla stessa linea l’intervento di Alan Fabbri in aula nel corso del question time in Assemblea Legislativa, sempre in tema di sprechi e tagli in sanità, rivolto però all’assessore alla Sanità Sergio Venturi, che ha preferito optare per il mantenimento dello stipendio da dirigente Ausl al posto della più bassa indennità da assessore. Fabbri ha invitato il presidente Bonaccini a convincere l’assessore a fare un passo indietro e a rivedere la sua scelta. “Visto che era presente in Aula e che la domanda era rivolta a lui – spiega Fabbri – avrei preferito che a rispondermi fosse il presidente Bonaccini, invece del sottosegretario alla Presidenza. Ma così non è stato. Che dire? Mantenere lo stipendio dell’Ausl, e cioè 8.584 euro lordi mensili, (circa duemila euro in più, al mese, di quello dei componenti di giunta) quando il Consiglio regionale sta lavorando a una legge per tagliare le spese e ridurre le indennità dei consiglieri mi sembra una presa in giro. Se il buongiorno si vede dal mattino direi che la giornata è particolarmente nuvolosa e che i tanto attesi e sbandierati tagli alle spese sanitarie che avrebbe portato lo stesso Venturi sono sempre più lontani. Dopo questa scelta mi chiedo con quale coraggio andrà a parlare del taglio di 1500 posti letto e della chiusura degli ospedali di periferia. E’ evidente che anche questa volta – conclude Fabbri – il Pd ha intenzione di cambiare. Sì, ma solo a parole”.

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