Cronaca
1 Marzo 2015
La quota di gasolio ad accise agevolate assegnata alle aziende agricole è diminuita in 3 anni del 23%

Cia: “Arriva la stangata del gasolio agricolo”

di Redazione | 3 min

agricoltura trattore con aratroNon sono solo l’Imu, gli scarsi prezzi pagati alla produzione e una tassazione che non premia certo il settore primario a preoccupare gli imprenditori agricoli. A questi problemi, che gravano sul reddito – il pil agricolo, secondo l’Istat, è in flessione – e sugli investimenti si aggiunge la riduzione della quota di gasolio agevolato assegnato alle aziende agricole con la nuova Legge di Stabilità (articolo 1, comma 384). A lanciare l’allarme sulle conseguenze di questo provvedimento è Cia Ferrara che sottolinea come l’abbassamento della quota andrà ad incidere non solo sui costi di produzione sostenuti dalle imprese, ma anche sui prezzi al consumo.

“A partire dal 1° gennaio 2015 – spiegano i tecnici Cia – la Legge di stabilità ha rivisto i consumi medi standardizzati da ammettere al regime agevolato in agricoltura. La quota di carburante ad uso agricolo – calcolata moltiplicando il consumo medio standard per coltura per il numero di ettari da lavorare – che le aziende possono acquistare con un’accisa agevolata per lo svolgimento delle attività aziendali è diminuita, in tre anni, del 23%. Questo significa che le imprese agricole potrebbero dover acquistare, per continuare a svolgere le abituali attività, carburante a prezzo pieno. Prendiamo, ad esempio, l’assegnazione di carburante agevolato per l’irrigazione della soia: nel 2012 era di 200 lt/ha, nel 2013 di 180 lt/ha e nel 2014 di 170lt/ha. Quest’anno sarà di 154 lt/ha, ben 46 lt in meno per ettaro, ma le esigenze, a parità di coltura e superficie coltivata, rimarranno le medesime”.

Preoccupano, inoltre, le conseguenze sulle colture specializzate ad alto valore aggiunto, che risentono fortemente dei cambiamenti climatici. Basti pensare alle necessità di irrigazione straordinarie del 2012 a causa della siccità o al lievitare dei consumi di gasolio per effettuare le semine dopo l’asfissia da eccesso di pioggia. Situazioni sulle quali occorre vigilare affinché, alla luce di condizioni particolare avverse, vengano rivisti i contingenti assegnati. “La diminuzione delle quote di gasolio – continua Cia Ferrara – avrà, dunque, un’evidente conseguenza sull’aumento dei costi di produzione per le aziende ma potrà incidere sull’intera filiera agricola, fino al consumo. A beneficiare delle agevolazioni, infatti, sono anche le imprese agromeccaniche, che svolgono attività per conto delle aziende agricole ma anche per gli enti pubblici – ad esempio per lo sfalcio dell’erba su fossi e canali – e che si troveranno a dover aumentare le tariffe applicate per le lavorazioni. Un incremento generale dei costi che finirà per essere trasferito sul prezzo finale dei prodotti e interesserà, dunque, i consumatori. Le aziende – ribadisce Cia Ferrara – avranno due scelte: non aumentare i prezzi e rischiare di non avere reddito d’impresa, oppure aumentare i prezzi per riuscire a far fronte ai costi di produzione, rischiando di non riuscire più a vendere i prodotti a un consumatore che sta vivendo, come lui, una profonda crisi. Un vicolo cieco dal quale è necessario uscire, rivedendo nuovamente l’assegnazione del gasolio agricolo”.

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