Cronaca
26 Febbraio 2015
L'associazione Ferrara Zonastadio dopo l'incontro con Sbordone: "Soddisfatti, se non entusiasti"

La Zona Gad e il ‘colpo di fulmine’ tra questore e residenti

di Ruggero Veronese | 3 min

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DSC08282-420x315Un vero e proprio colpo di fulmine: è quello scoccato tra l’associazione Zonastadio e il nuovo questore di Ferrara Antonio Sbordone, che dopo i segnali di apertura verso gli organizzatori delle biciclettate notturne in zona Gad li ha accolti nella sede della polizia di Stato per un confronto sulla sicurezza del quartiere. E dalle parole dei rappresentanti dell’associazione dei residenti pare si possa davvero aprire una nuova fase di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, in tema alla lotta allo spaccio e alla microcriminalità nella zona più critica di Ferrara: “La mia impressione è decisamente positiva”, commenta Massimo Morini, primo a lanciare l’idea delle ‘biciclettate antispaccio’ e attuale presidente dell’associazione, mentre non mancano altri commenti positivi come quello dello storico blogger di Ferrarazonastadio Lorenzo Marcucci (omonimo ma indipendente dall’associazione, ndr) che scrive: “Credo che la maggior parte dei residenti Gad siano soddisfatti, se non entusiasti, del nuovo questore”.

Giudizi che provengono da osservatori diretti della situazione in zona Gad che nel corso degli anni non hanno mai fatto mancare le critiche all’operato di forze dell’ordine ed enti pubblici. Da cosa deriva allora questo rinnovato entusiasmo? Secondo i residenti del quartiere Blordone si sta muovendo con tutte le risorse e le normative a sua disposizione (i casi esemplari sono la chiusura di due minimarket in viale Po e piazzetta Toti), ma nel contempo sta creando una rete di collaborazione tra tutti i soggetti della città per raggiungere l’obiettivo di ridare vivibilità alla zona. “Quando ci ha accolto – ci spiega Giovanni Bagni di Zonastadio – ha detto che i comitati come il nostro rappresentano ‘le antenne’ del quartiere, e che quello che stiamo facendo da due anni a questa parte è un contributo eccezionale: approva in pieno l’idea di uscire di casa, di presidiare e cercare di riportare la vita nel quartiere, e quindi cercherà di collaborare con noi”.

Tra le politiche messe immediatamente in moto dal questore vi è anche una intensificazione dei controlli e dei pattugliamenti da parte degli agenti, ma una parte fondamentale della strategia contro lo spaccio la giocherà la videosorveglianza. “Il questore – commenta Morini – mi è sembrato una persona esperta, decisa e che ha capito il problema e vuole prendere decisioni utili a migliorare la situazione. Tra queste c’è anche la modifica alla videosorveglianza in collaborazione con il Comune, sia in zona Gad che in altri quartieri nevralgici. Un’idea di cui recentemente ha parlato anche l’assessore Modonesi”.

La speranza dei residenti è che le telecamere possano aiutare sia a identificare gli spacciatori che a studiare le loro abitudini in costante evoluzione. I membri del comitato parlano infatti anche di un ‘cambio di strategia’ da parte dei pusher, che oltre a girare in bicicletta sono affiancati da complici appiedati o posizionati in zone fisse, che fungono da primo contatto col cliente e soprattutto da ‘palo’ in caso di pattuglie o altri occhi indiscreti nelle vicinanze. Un motivo in più per l’associazione per continuare la propria attività, anche grazie al regime di collaborazione instaurato con la polizia: “Siamo contenti delle nostre iniziative degli ultimi due anni – spiega Morini – e ci aspettiamo sempre un coinvolgimento crescente da parte dei cittadini. Il nostro obiettivo è quello di allargare il nostro numero anche attraverso altre attività, creando un collante tra i cittadini che ci consenta di rendere il quartiere sempre più attivo. Ad esempio se un residente anziano non se la sente di partecipare alle biciclettate serali lo si può coinvolgere in un altro modo, differenziando le nostre attività”. “E pensare – conclude Bagni – che due anni fa c’era chi diceva che saremmo durati soltanto un mese”.

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