di Francesco Altavilla

“L’immigrazione, i fenomeni migratori, non possono essere pensati come un temporale, qualche cosa che è destinata a passare”. L’assessore alla Sanità, ai Servizi alla Persona e all’Immigrazione Chiara Sapigni ha voluto essere molto chiara nel definire la posizione dell’Amministrazione comunale rispetto a un fenomeno che nel territorio comunale ha visto un incremento deciso negli ultimi dieci anni, passando da meno dell’1% nei primi anni ’90 al 9,4% stando ai rilevamenti per l’anno 2012, in attesa dei dati aggiornati per il biennio 2013-2014.

Ferrara si attesta comunque come la città in regione con la più bassa incidenza del fenomeno migratorio, che dall’osservatorio regionale è previsto in crescente aumento nei prossimi anni. L’occasione per parlare di immigrazione a Ferrara e farlo a ragion veduta, senza abbandonarsi a slogan sensazionalistici, è stata la presentazione del rapporto Idos, principale strumento nazionale di divulgazione e analisi socio-economica sul tema dell’immigrazione in Italia. Un’iniziativa organizzata dalla cooperativa sociale Camelot e dal Comune di Ferrara. Nel pomeriggio di ieri, lunedì 23 febbraio, nei locali dell’Istituzione dei servizi scolastici e per le famiglie ha avuto infatti luogo una piccola tavola rotonda che è stata occasione di confronto sui temi delle migrazioni a livello globale, nazionale e anche locale.

I contributi di Luca Di Sciullo del centro studi e ricerche Idos/Immigrazione, di Claudio Paravati direttore della rivista “Confronti”, di Andrea Stuppini dirigente presso l’agenzia sanitaria e sociale della regione Emilia-Romagna e di Federico Tsucalas, coordinatore del centro servizi integrati per l’immigrazione del Comune di Ferrara, moderati da Sandra Federici, coordinatrice della rivista “Africa e Mediterraneo”, sono stati introdotti dall’assessore Chiara Sapigni che ha tenuto particolarmente a precisare quanto l’immigrazione sia un fenomeno per molti versi arricchente: “Stando ai dati rilevati e pubblicati dall’annuario statistico del Comune, nel 2013 gli esercizi commerciali tenuti da stranieri sono aumentati attestandosi sulle 204 unità, rispetto alle 188 dell’anno precedente – ha precisato l’assessore – e va considerato anche il numero consistente di donne provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare Romania, Moldavia ed Ucraina, che svolgono un ruolo decisivo nei servizi di accompagnamento alla persona”.

L’importanza data dall’Amministrazione comunale alle diverse comunità di cittadini stranieri presenti sul territorio è ulteriormente confermata dalla riattivazione, nel mese di ottobre del 2014, del Consiglio delle comunità straniere del Comune di Ferrara, che ha visto dalla sua ricostituzione ben 11 associazioni aderire e che potrà essere proficuo luogo di scambio e crescita reciproca.