Sport
22 Febbraio 2015
I biancazzurri non vanno oltre l'1 a 1 con il San Marino ultimo in classifica: squadra contestata dalla Curva Ovest al fischio finale

Spal, pari e fischi

di Federico Pansini | 8 min

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(foto di Riccardo Scardovelli)

Per raccontare Spal-San Marino si può partire tranquillamente dal 91°, primo dei tre minuti di recupero prima del fischio finale concessi dal direttore di gara. Nel momento in cui la squadra estense dovrebbe tentare l’assalto all’area avversaria, arriva l’ennesimo passaggio sbagliato che porta all’ennesima palla persa di una gara a tratti stordente per il quantitativo di errori, banali, commessi dalla squadra di mister Semplici. La Curva Ovest, fulcro del tifo spallino nella giornata che porta al “Paolo Mazza” poco più di 2500 spettatori (certo, complice la sfida primato della Mobyt, ma sicuramente le prestazioni dei biancazzurri non stanno accendendol’entusiasmo), dopo una intera partita a sostenere ed incitare la squadra, andando anche contro i mugugni e i fischi della tribuna, perde la pazienza. Definitivamente. I giocatori, per i due restanti minuti di gioco ed anche dopo il triplice fischio dell’arbitro, vengono invitati dai supporters in maniera decisa a mostrare in campo gli attributi. Ed è la stessa squadra, con mister Semplici in prima linea, a raggiungere non senza esitazione il limite dell’area proprio sotto la “Campione” ed a raccogliere il malcontento della Ovest.

Già lo scorso dicembre, prima della sosta invernale, la squadra era stata duramente contestata, sin davanti agli spogliatoi e ad un ora abbondante dal termine della gara. La protesta del tifo questa volta non è stata così veemente, ma il segnale è chiaro: il credito è esaurito. E la serie di risultati da inizio 2015 non fa che confermare il cammino più che mai barcollante della Spal in campionato, quando il girone di ritorno nei piani di società, allenatore e giocatori avrebbe dovuto/potuto significare la riscossa. Otto gare giocate, due vittorie, due pareggi, quattro sconfitte, per un totale di 8 punti su 24 conquistati.

Ma quello che forse più ha portato all’irritazione dei tifosi biancazzurri è l’incapacità da parte della squadra di scrollarsi di dosso paure e timori, soprattutto contro avversarie alla portata. Così è accaduto contro il San Marino, fanalino di coda della classifica. Sia chiaro, i ‘titani’ hanno rubato nulla. Anzi: ai punti la squadra allenata da mister Tazzioli avrebbe pure meritato il bottino pieno, vedendo la quantità di occasioni create nei 90′ di gioco, attraverso una prestazione quadrata, ordinata e soprattutto ‘spavalda’, nonostante la posizione in classifica e la differenza di valori (solo sulla carta, verrebbe da pensare dopo la partita) in campo. Gli ospiti hanno fatto la gara che nei piani sarebbe stata quella ideale da giocare per la Spal, che arrivava da due sconfitte (tre aggiungendoci quella di Coppa con il Como) consecutive, con la voglia di riscattarsi e guadagnare punti importanti per la classifica.

I biancazzurri, in campo con il 5-3-2 e Silvestri, Gentile e Rovini lanciati nella mischia dal 1′ al posto di Aldrovandi, Gerbaudo e Zigoni, sono apparsi lenti, contratti e disordinati sin dalle primissime battute di gara. Manovra a tratti troppo articolata, errori a ripetizione nella misura dei passaggi, negli inserimenti, nel pressing e nei movimenti difensivi tanto da tornare più volte alla tattica del lancio lungo, immediatamente controbattuta dal San Marino. Lacune tecniche ed un evidente stato – inspiegabile – di agitazione anche nei più semplici appoggi, con il pallone che ‘scotta’ tra i piedi.

Passano 10′, con i primi ‘mugugni’ della tribuna del ‘Mazza’ e la Spal rischia già di andare sotto: pallone a centro area, respinta corta della difesa estense che non va in pressione su Magnanelli: il centrocampista calcia di destro di prima intenzione verso la porta di Menegatti e il pallone sfiora il palo alla sinistra del portiere spallino. I ‘titani’ replicano al 20° con una conclusione, alta sopra la traversa, di La Mantia. Mentre gli ospiti mostrano grande ritmo, soprattutto in mediana, i biancazzurri faticano terribilmente in avanti: Rovini al debutto cerca più volte lo spunto ma viene spesso servito in malo modo favorendo così il raddoppio da parte della difesa avversaria, mentre Fioretti prova a fare a ‘sportellate’ con i centrali del San Marino, senza però risultati di rilievo. Tra i due è l’ex Empoli a concludere per primo verso la porta di Gobbo: il sinistro rasoterra dal limite è fuori misura.

La prima ed unica occasione per la Spal al 34°: bello scambio di prima tra Gentile e Fioretti, palla a Lazzari che all’altezza del dischetto conclude debolmente tra le braccia del portiere ospite. Il San Marino replica poco più tardi: altro pallone liberato malamente dalla difesa biancazzurra su cui arriva il velocissimo Alvaro che non trova la porta per pochi centimetri.

Tutto lascia pensare allo 0-0 che chiude la prima frazione di gioco ed invece la Spal trova il vantaggio proprio allo scoccare del 45°: Nava crossa, corta respinta della difesa ospite, sul pallone si avventa Di Quinzio che di destro infila la palla all’angolino basso superando Gobbo.

Al rientro in campo ci si potrebbe aspettare una Spal finalmente libera e più leggera mentalmente, ed invece i biancazzurri ricominciano proprio da dove avevano lasciato prima del gol del vantaggio: impacciati, confusionari. Tanto che al 7° della ripresa arriva il pari, meritato, del San Marino: cross del neo entrato Baitono dalla destra, centrali difensivi mal posizionati e, su tocco di un giocatore estense, la palla arriva sul destro di Alvaro. Conclusione potente e precisa a pochi passi dalla porta di Menegatti e 1 a 1.

La Spal avrebbe immediatamente l’occasione per riportarsi avanti: punizione dal limite, calcia Gentile, la sfera tocca il piede di Rovini e trova la bella quanto decisiva parata di Gobbo che respinge in angolo. Ribaltamento di campo, e Menegatti si distende per andare a devìare in angolo una conclusione di La Mantia. Alla mezz’ora l’ultimo tentativo della Spal degno di nota: colpo di testa del neo entrato Zigoni (al posto di un impalpabile e fischiatissimo Fioretti) su cross di Di Quinzio, bravo Gobbo a rispondere e negare il nuvo vcantaggio estense. Da quel momento al fischio finale in campo resta solo il San Marino, tanto che dei biancazzurri si ricordano i tentativi improbabili da oltre metà campo di Gentile, Di Quinzio ed una conclusione di Nava dal limite che termina la sua corsa in fallo laterale.

Gli ospiti invece sfiorano il gol vittoria al 34°: mischia terrificante in area, Musetti colpisce trovando il miracolo di Menegatti, poi la difesa estense nega la ribattuta vincente a porta sguarnita di Diawara. E poco dopo lo stesso portiere biancazzurro rischia di vanificare la ‘paratona’: retropassaggio di Capece, Menegatti raccoglie clamorosamente il pallone con le mani all’interno dell’area: la conclusione di Cammaroto sulla seguente punizione finisce però centralmente tra le braccia dello stesso numero 1 spallino.

Rimane poco altro, sino al finale in cui a fare rumore sono solo i fischi e i cori che il “Paolo Mazza” e la Ovest riservano alla squadra. Unica nota positiva di giornata, sono i risultati degli altri campi, che consentono di guadagnare ai biancazzurri un punto rispetto alla zona play-out, ora distante quattro lunghezze. Ma guardare già oggi e con così tante partite da giocare la classifica potrebbe essere pericoloso: la Spal dovrà necessariamente cambiare marcia per evitare di finire nel ‘calderone’ della medio-bassa classifica nelle ultime giornate di campionato. Due gli impegni della squadra nella prossima settimana che già si annuncia tutt’altro che facile: mercoledì la gara di ritorno di Coppa Lega Pro a Como (2 a 0 per i lariani all’andata), domenica alle 16 sfida sul campo del Teramo secondo in classifica.

Così il Presidente Walter Mattioli a fine gara: «Purtroppo in questo momento facciamo una fatica terribile a trovare la vittoria. E se ad Ascoli avevamo fatto una buona gara senza meritare la sconfitta e pure a Lucca, con così tante occasioni create, avremmo forse potuto portare a casa almeno il pareggio, contro il San Marino abbiamo fatto proprio una brutta partita ed anzi, c’è stato il rischio di perdere. C’è qualcosa che non funziona, forse più a livello psicologico perchè ci sono giocatori che non riescono proprio a fare le più semplici cose. Il motivo? Non ne ho idea, se lo sapessi forse avrei già pensato alla soluzione. Il gol subìto? Abbiamo dei difensori alti 1,90, non riusciamo a prendere noi la palla di testa e nemmeno ad andare a contrastare la loro conclusione. Sono i soliti errori che purtroppo si ripetono. Pensavo che il gol a fine primo tempo ci avesse ‘liberato’ dalle nostre paure, e invece è nato un secondo tempo davvero brutto da parte nostra. Spiace, spiace tantissimo: non riusciamo a fare punti a casa nostra, questa era una partita da vincere. Il pubblico e la Curva hanno contestato? Hanno assolutamente ragione: si aspettano più convinzione, più cattiveria. Non posso dire che i ragazzi non ci mettono impegno, però c’è proprio qualcosa a livello mentale che li sta bloccando. Noi non possiamo fare altro che parlare con loro, spronarli, cercare di aiutarli e farli sentire più ‘leggeri’, ma entrare nella testa dei giocatori credetemi non è assolutamente facile. E’ comprensibile che i nostri tifosi si arrabbino, anche oggi hanno tifato dal primo all’ultimo minuto nonostante la brutta prestazione, e quindi è giusto che a fine partita arrivino i fischi per la squadra e per tutti, compreso il Presidente che questa squadra l’ha scelta e costruita. Ora ci aspetta una settimana impegnativa: chissà che a Como, in una situazione che ci vede forse già battuti, i ragazzi non riescano a sfoderare una prestazione che potrebbe aiutarli a sbloccarsi da questo momento negativo».

Il tabellino con i voti:

SPAL-San Marino  1-1

SPAL: Menegatti 6, Lazzari 6, Silvestri 5, Capece 6, Gasparetto 5, Cottafava 5, Nava 5 (26’ st Gerbaudo 5,5), Gentile 5, Fioretti 5 (17’ st Zigoni 5,5), Di Quinzio 6, Rovini 5,5 (38’ st Finotto NG). A disp.: Ranieri, Aldrovandi, Finotto, Giani, Landi, Zigoni. All.: Semplici 5.

San Marino: Gobbo, Bregliano, Alvaro, Diawara, Cammaroto, Benassi, Magnanelli (1’ st Bationo), Cuffa, La Mantia, Varone (27’ st Soligo), Musetti (45’ st Fogacci). A disp.: Vivian, Palazzi, Baldazzi, Dia Pape. All.: Tazzioli

Arbitro: Mei di Pesaro (A. Cordeschi – S. Cordeschi)

Marcatore: 45’ pt Di Quinzio, 7’ st Alvaro

Note: spettatori 2581 circa. Ammoniti: Diawara, Alvaro. Angoli: 5-6. Recupero: 0’ pt; 3 st

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