Lettere al Direttore
22 Febbraio 2015

Contromano in bicicletta

di Redazione | 2 min

Gentile direttore,

chi mi conosce sa che sono un ciclista urbano incallito. Approfitto della Sua ospitalità per rivolgermi alla gentile signora che giovedì mattina intorno alle 7.50 ha pensato di bloccare il traffico per impedirmi di andare controsenso in bicicletta. Le racconto il fatto. Avevo appena imboccato Porta S. Pietro, nel tratto Carlo MayrSaraceno proprio sotto il semaforo, quando una signora in Smart, nemmeno in suv, ha pensato bene di spostarsi tutta a sinistra quasi investendomi, per impedirmi di procedere controsenso in quel tratto a senso unico, senza rendersi conto che se io ero controsenso lei, spostandosi tutta a sinistra, era contromano. Ma fa niente. Sta di fatto che si è creata una coda di altre auto e a quel punto la signora ha deciso di riprendere la sua strada di fronte al mio restare immobile sul margine destro della strada. Avrei voluto invitarla a prendere un caffè per spiegarle perché un ciclista decide di andare contro senso, tanto più con un clima avverso come è quello di questi giorni, ma non c’è stato né tempo né modo. Quindi, approfittando della Sua ospitalità, gentile direttore, glielo spiegherò attraverso queste colonne. Vede signora, un ciclista non decide di andare controsenso, non contromano, non perché è un incallito criminale o uno che disprezza le regole, né tanto meno per fare un dispetto agli automobilisti. Lo fa perché spendendo energia muscolare e facendo fatica, soprattutto se il clima è avverso come dicevo prima, cercherà la via più breve per raggiungere la sua destinazione. Tanto più che lo spazio occupato da un ciclista è lo stesso che occupa un pedone. Consideri, poi, che ogni ciclista in circolazione è un’auto in meno in strada e questo consente anche a lei di circolare con più fluidità con la sua auto e anche di trovare più facilmente da parcheggiare. Provi ad immaginare se tutte le bici in strada a Ferrara, come d’incanto, si trasformassero in altrettante auto. Sarebbe il finimondo. So anch’io che ci sono ciclisti indisciplinati, che violano le regole con disprezzo, così come ci sono degli automobilisti dello stesso tipo. Si tratta per noi ciclisti di andare controsenso con buon senso (potrebbe essere lo slogan per una campagna di sensibilizzazione) e per voi automobilisti, quando ci incrociate, di pensare che in fondo non vi stiamo togliendo nulla, anzi vi stiamo cedendo spazio in strada per le considerazioni che facevo prima. Gentile signora, la prossima volta che mi incontra si fermi, le offrirò volentieri un caffè e spero che potremo così convivere più civilmente.

Giuseppe Fornaro

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