Bondeno
22 Febbraio 2015
Il sindaco facente funzioni Cristina Coletti contro la manifestazione: "Qui a Bondeno sono venuti a far niente"

FN sfila contro la moschea: “Questa civiltà vi batterà”

di Redazione | 5 min

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Bondeno. Avevano promesso di essere in quattrocento da quattro Regioni. In piazza a Bondeno, di fronte al municipio, sono però in poco meno di un centinaio sotto un cielo plumbeo. I militanti di Forza Nuova aspettano il segretario nazionale Roberto Fiore per far partire il corteo urlando allo sparuto gruppo di astanti le ragioni della manifestazione, e ne hanno per tutti. Un ragazzo sventola un tricolore con l’aquila romana, uno degli organizzatori gli fa notare in privato che “non si tratta di una manifestazione ideologica” e viene sostituita con una del partito.

Da davanti lo striscione con la scritta in caratteri celtici “Il nemico è in casa nostra, no moschea” un uomo aizza gli accoliti di Fiore: “Ci sono fin troppi ritardatari qui e in giro per l’Italia, e questi ritardatari avranno una colpa da espiare con i loro figli, la colpa di non scendere nelle piazze e nelle strade con dei giovani militanti che si battono per qualcosa in cui credono, per la propria terra, quella con la t maiuscola. Persone a cui non interessa il passato ma il futuro. Forza Nuova sta su un binario, tutti gli altri da un altro, perché chiacchierano e non combinano niente, come è successo qui. Abbiamo avuto un sindaco che ora è sulla nostra lista nera che va a farsi bello in televisione con Salvini e prende in giro la gente e il nord. Qui il problema non è più di compagni, il problema è di chi fa l’interesse nazionale e chi non lo fa, non c’è più ideologia in questo. La Lega Nord ha permesso questo e non ha fatto niente quando doveva farlo. Domani sui giornali leggerete niente scontri, città blindata. Sono balle per non far passare il messaggio che vogliamo dare”.

Sugli scontri la cronaca gli darà ragione, niente da riportare, sulla città blindata meno: quattro cellulari della polizia scortano le estremità del corteo, tra questi e i militanti un buon numero di agenti in divisa antisommossa garantisce l’ordine e il percorso. E poi altri due blindati dei carabinieri parcheggiati nei paraggi, la Digos a sorvegliare e la municipale a gestire il traffico. L’apparato di sicurezza è imponente.

Il corteo parte e gli slogan lo accompagnano da piazza Garibaldi fino a quella del Risorgimento, dove i militanti vengono fermati prima di potersi avvicinare troppo al centro islamico: “Forza Nuova orgoglio nazionale”, “Basta immigrazione, fermiamo l’invasione”, “L’islam, è nato, fuori dall’Italia”, “Casa, lavoro, solo agli italiani” e “Fabbri, leghista, sei il primo della lista” vengono scanditi per tutto il tempo. Cristina Coletti, sindaco facente funzioni di Bondeno, osserva silenziosamente dalla media distanza.

Arrivati in piazza Risorgimento i militanti si dispongono. Qualcuno dai balconi gli urla di andare a casa: “Ci siamo già”, è la loro secca risposta. Dopo la riproposizione di quanto già detto in avvio di manifestazione viene passata la parola a Maria Teresa Baldini, consigliera regionale della Lombardia: “Sono qui per sostenere la vostra voglia di giustizia”, dice. “La politica dovrebbe agire nella reciprocità, dire ok, io vi do questo spazio però anche voi dovete dare uno spazio a noi nelle vostre terre. Mi viene quasi da ridere, ci sono più forze dell’ordine che cittadini che però la pensano così quando poi a rubare in casa ci va un irregolare che non può ripagare il danno. Parlare di moderazione oggi vuol dire parlare del niente, accettiamo che le donne oggi per strada vengano assalite con un piccone. Questo ormai è la normalità, sono qui per dire questo, sono entrata [in Regione] con la lista civica di Maroni e ne sono uscita. Ho trovato scritto ‘La Baldini è troppo anti rom per la lista di Maroni’, ebbene io sono anti rom, sono contro l’illegalità. Ci sono persone che pagano le tasse che mantengono quelle che non pagano le tasse”. Un discorso quasi moderato, considerando che tra le sue battute rilasciate alla stampa solo dall’inizio di quest’anno c’è la proposta di rinchiudere gli immigrati nelle caserme inutilizzate per contare quanti bambini poi si infetteranno con la tbc e lo spiazzamento per gli immigrati che non possono comprendere la bellezza dell’Italia “se hanno sempre vissuto in capanne di sterco”.

A chiudere è Roberto Fiore, prende il megafono dalla Baldini e spara a zero sulla politica in generale: “I toni oggi sono molto più alti perché c’è un pericolo oggettivo e reale, quel fondamentalismo che si chiama Isis che dal medio-oriente che viene verso di noi, anche dalla Libia, oltre a Boko Haram. È un film o è qualcosa che sta avvenendo di fronte all’inedia e all’incapacità della classe politica? Ebbene la risposta è evidente. Vi dico io in due parole cosa sta avvenendo: l’attacco ai PIGS non era altro che la preparazione verso il più grande attacco all’Europa che verrà sferrato dall’islam. Questo islam fondamentalista è legato all’America grazie al Qatar, l’Arabia Saudita e la Turchia e ha un solo obiettivo, la distruzione dell’Europa. Ci troviamo soli a dire che Roma non la prenderete, che non sconfiggerete la cristianità perché questo sistema di civiltà che abbiamo costruito vi batterà come e dove vorrà”.

Due fumogeni rossi e tutto finisce percorrendo il percorso inverso. Ma per una manifestazione che finisce una selva di polemiche comincia. La prima è la Coletti: “Ringrazio le forze dell’ordine, ma in merito alla manifestazione a Bondeno sono venuti a far niente”. Fabbri fa sapere poi “di aver altro a cui pensare”, visto che oggi era a relazionare su una risoluzione contro la pesca di frodo e ricorda di aver già fatto chiudere un centro islamico mascherato a Ponti Spagna, oltre ad augurarsi che gli slogan forzanovisti rimangano fine a sé stessi visto che sono “di cattivo gusto”. A chiudere il giro poi è Fabio Bergamini, neo candidato alle prossime amministrative per il centrodestra: “Questa manifestazione non è stata autorizzata dal Comune ma dalla questura. L’unico dato reale è che la sede dell’associazione, non autorizzata alla preghiera ed ex sede del Pd è stata venduta dal dalla fondazione del partito per avere un pugno di voti. Noi ostacoleremo con ogni forza eventuali irregolarità sul territorio: alla legge siano soggetti tutti, non solo i cittadini italiani. Questo deve essere chiaro”.

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