19 Febbraio 2015
Benfenati (Fisascat-Cisl): "Situazione critica per i dipendenti dei punti vendita di Ferrara"

Crisi Mercatone Uno, chiesto il fallimento

di Redazione | 2 min
(immagine d'archivio)

(immagine d’archivio)

Il confronto tra la società Mercatone Uno e le segreterie nazionali dei sindacati è proseguito nella giornata del 16 febbraio quando è stata comunicata la decisione della proprietà di depositare istanza per ammissione al fallimento delle società Tre Stelle, M-75 e M-73: nei prossimi giorni, il tribunale nominerà i commissari cui, d’ora in poi, è assegnata la gestione della procedura ed ai quali competono i poteri per il futuro delle stesse aziende.

L’azienda, accogliendo la richiesta delle organizzazioni sindacali ha presentato istanza al Tribunale per l’autorizzazione al pagamento delle retribuzioni antecedenti il deposito del concordato (19 gennaio) e si attende, a breve il pronunciamento.

Anche Ferrara sta scontando le scelte societarie: i dipendenti Tre Stelle che attraverso accordi precedenti il fallimento erano ricollocati in distacco presso Mercatone sono stati, dal primo gennaio, ricollocati in cassa integrazione in attesa delle decisioni del curatore fallimentare.

“La situazione appare critica anche per i dipendenti di Mercatone dei tre punti vendita nella provincia: Ferrara, Mesola, San Giuseppe di Comacchio – sottolinea Luca Benfenati, segretario provinciale Fisascat Cisl -. Appare quanto mai consigliabile rivolgersi alle organizzazioni sindacali, verificare la propria situazione sia retributiva che contributiva e trovare assistenza per quanto riguarda il proprio credito all’interno della procedura fallimentare per i dipendenti Tre Stelle. E – prosegue il sindacalista – per tutti i dipendenti Mercatone chiediamo di denunciare al sindacato comportamenti impropri della direzione in merito all’applicazione del contratto di solidarietà e ad alcuni istituti contrattuali (ferie, ore aggiuntive a recupero ecc.): il tentativo di scaricare ulteriori sacrifici ed ingiustizie tra i lavoratori è inaccettabile, soprattutto in questa situazione. È indispensabile – conclude Benfenati – una gestione concordata e centralmente definita che assicuri condizioni omogenee nei principi e nelle regole applicative”.

Per la salvaguardia della prosecuzione dell’attività, intanto, sono state raggiunte intese con la maggior parte dei fornitori per garantire gli approvvigionamenti di merce che consentano di proseguire le vendite. Con lo stesso fine i sindacati hanno chiesto un incremento degli investimenti da parte degli azionisti, per garantire la prosecuzione dell’attività, nonostante il calo significativo delle vendite registrato in tutto il territorio nazionale tra gennaio e febbraio.

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