Politica
1 Febbraio 2015
dagli avversari del Pd sia auguri che critiche al nuovo capo dello Stato. M5S: "Tutto un bluff". Fabbri: "Votato ministro di Andreotti"

Mattarella, le opposizioni: “Non è il mio presidente”

di Redazione | 5 min

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Una foto pubblicata da Alan Fabbri durante le votazioni

Una foto pubblicata da Alan Fabbri durante le votazioni

Dal “Non è il mio presidente” di Forza Italia Fratelli D’Italia al “Tutto un bluff” del Movimento 5 Stelle. L’opposizione del Pd, almeno a Ferrara, ci tiene a prendere le distanze dal nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella – eletto alle 13:27 al quarto scrutinio con con 665 voti – ma soprattutto dalle forze politiche che ne hanno sostenuto la candidatura: in particolare Partito Democratico, Nuovo Centrodestra e Sel.

Nelle reazioni alla nomina del nuovo capo di Stato gli attacchi più pesanti sono infatti rivolti al partito di Matteo Renzi e ai suoi alleati, anche se non mancano anche alcune critiche allo stesso Mattarella, in particolare per la sua figura non proprio ‘di primo pelo’ e per i suoi trascorsi come ministro all’epoca della Democrazia Cristiana. Tra i commenti più accesi a questo riguardo troviamo quello del consigliere regionale leghista – nonché grande elettore in queste giornate romane – Alan Fabbri, che rivendica: “La Lega Nord è stata coerente fino in fondo, con la propria base elettorale, presentando l’unico candidato indipendente all’interno del centrodestra. Un candidato davvero super partes e di grande profilo intellettuale, come Vittorio Feltri. Vedere Rosy Bindi esultare per il risultato la dice lunga sull’esito di questo voto. Renzi è stato il regista del film “Ritorno al passato”: il rottamatore ha resuscitato il suo partito d’origine (la Democrazia Cristiana), mentre Sel e la sinistra Pd, che solo qualche giorno fa erano in Grecia ad esultare per la vittoria di Tsipras, oggi hanno votato chi è stato ministro di Andreotti e De Mita. Davvero un bel modo di dare una svolta al Paese e ai tanti italiani che chiedevano un cambiamento”.

Dello stesso avviso anche il portavoce di Fratelli d’Italia, Paolo Spath, che non a caso cita anche Matteo Salvini, assieme a Giorgia Meloni, come rappresentante di  “una destra nuova, giovane, con coraggio, coerenza e idee chiare”. Secondo Spath “È stata una scelta sbagliata di Renzi spingere per la nomina di un superstite della Prima Repubblica: gli italiani ricordano ancora con orrore il settennato di Scalfaro, e Mattarella sembra esserne la copia fedele. Di sicuro non è il “mio” Presidente. Ma ora è il Presidente della Repubblica Italiana e dato che prima di ogni polemica politica amo l’Italia, auspico che faccia bene e agisca da uomo libero e indipendente per la nostra Nazione: staremo a vedere. Senza nulla togliere alla stima che si può avere per Mattarella, la sua figura viene dritta dalla Prima Repubblica, dalla ‘Balena Bianca’ della mai compianta Dc; da quella Corte Costituzionale che sembra voler solamente confermare privilegi, come quello delle pensioni d’oro. Questa scelta, inoltre, segna anche una continuità con le politiche di sottomissione ai diktat dell’Europa a trazione tedesca che abbiamo visto in questi anni.”.

E proprio nel criticare le modalità di elezione di Mattarella, il rappresentante di FdI propone ancora una volta un presidenzialismo a elezione diretta del capo dello Stato: “Il “grande rottamatore” Renzi si conferma ancora una volta vecchio nel metodo e nel merito: ha contribuito a bocciare gli emendamenti di Fratelli d’Italia per l’introduzione dell’elezione diretta del Capo dello Stato. A nostro avviso il “Presidenzialismo” diventa una priorità assoluta, per non vedere mai più bizantinismi e giochi di Palazzo. Con l’elezione di oggi, infine, si è celebrato il funerale del centro destra, così come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi. Berlusconi e Alfano dopo aver flirtato con Renzi sono stati sedotti ed abbandonati, lasciati ai margini e con la sola possibilità dire “Si” al nome proposto da Renzi. Venduti, comprati, turlupinati, hanno dato il colpo di grazia al vecchio centro destra”.

Non si dilungano invece in particolari argomentazioni i rappresentanti di Forza Italia, partito scosso da qualche imbarazzo nei giorni scorsi proprio per la decisione di Silvio Berlusconi di non appoggiare la candidatura proposta da Renzi ma senza proporre alcun candidato alternativo. “Mattarella non è il mio presidente tutto il resto è chiacchiericcio da democristiani e da tesserati del Pd”, taglia corto il consigliere provinciale Cristiano Di Martino, mentre il presidente provinciale del partito, Luca Cimarelli, se la prende più che altro con il centrodestra per non aver reagito alle strategie di Renzi, che “in un colpo solo ha minato Forza Italia e Ncd, ha dimostrato alle “minoranze” che a volte,se preparati bene, i conti tornano e relegato in un angolino i 5 Stelle. Ah nel frattempo ha eletto un Presidente della Repubblica a lui gradito. Tutto il resto è noia”.

E a proposito del Movimento 5 Stelle, le reazioni non si distaccano di molto da quelle registrate sul piano nazionale: il deputato Vittorio Ferraresi inserisce nel proprio post sui social network l’hashtag “#tuttounbluff”, per poi aggiungere: “Mattarella Presidente della Repubblica, poche  bianche. Forza Italia lo ha votato, confermata quindi l’ipotesi teatrino tra Berlusconi e Renzi che avevano scelto da tempo il nome di Mattarella. Credo che la nostra scelta sia stata la migliore, altri nomi non avrebbero spezzato nulla se non la nostra credibilità e coerenza. Valuteremo Mattarella Presidente della Repubblica per il suo lavoro di giorno in giorno”.

Il gruppo locale dei Grilli Estensi, per concludere, si dissocia dall’elezione del nuovo presidente ma – considerati i candidati in lizza fino a pochi giorni fa – vede anche il bicchiere mezzo pieno: “Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica – scrivono i rappresentanti ferraresi -, pensando che al suo posto ci sarebbero potuti essere personaggi come Amato o la Finocchiaro diciamo che anche in questo caso il M5S ha ottenuto un importante risultato. Ringraziamo di cuore Ferdinando Imposimato, un uomo fin troppo perfetto per ricevere voti dai partiti, che sarebbe stato un Presidente degnissimo di rappresentare il Paese!!!”.

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