Cronaca
1 Febbraio 2015
Animal Defenders: “Vengono fatti a pezzi esseri senzienti solo per appagare il palato”

Giornata abolizione della carne, “non ammazzate per gusto”

di Elisa Fornasini | 3 min

OUn euro per chi riesce a guardare un video fino alla fine. Questa la particolare iniziativa proposta oggi pomeriggio da Animal Defenders sotto il Volto del Cavallo in occasione della giornata mondiale per l’abolizione della carne, celebrata ogni ultimo sabato di gennaio. L’associazione ferrarese, oltre a preparare il tradizionale banchetto informativo con consegna di volantini, ha anche proposto ai passanti la visione di un video di 12 minuti che mostra cosa succede negli allevamenti e nei macelli dove vengono fatti a pezzi bovini, maiali e polli. Ai forti di stomaco che sono riusciti a vedere il filmato dall’inizio alla fine, è stato consegnato un euro simbolico che non arricchisce il portafoglio ma la consapevolezza. L’intento della proiezione, infatti, era quello di far scaturire qualcosa nella coscienza delle persone, facendo scoprire cosa succede agli animali in tutto il processo della filiera fino a diventare il piatto che arriva sulla nostra tavola.

“Il mattatoio è un inferno dimenticato – spiega la vicepresidente Elena Cirelli – dove ogni anno 170 miliardi di animali vengono macellati, senza contare la mattanza di pesci, molluschi e altre creature marine. Solo in Italia, ogni anno, 700 milioni di polli trovano la morte nei mattatoi. A questi animali vengono negati tutti i diritti di cui ogni essere vivente dovrebbe godere, primi fra tutti il diritto alla libertà e il diritto alla vita. In cambio vengono messi al mondo per essere prima schiavizzati negli allevamenti intensivi, poi torturati e infine uccisi, spesso ancora coscienti, nei macelli. Vengono fatti a pezzi esseri senzienti e dotati di individualità – sottolinea Cirelli – al solo scopo di appagare il palato dei consumatori, violando tutte le regole per la tutela degli animali”.

Il consumo di carne trascina dietro di sé imprescindibili implicazioni etiche, salutistiche ed economiche. “È dimostrato che il consumo di carne – prosegue la vicepresidente di Animal Defenders – sia una delle maggiori cause dell’insorgere di patologie quali malattie cardiovascolari, cancro, diabete, osteoporosi, sovrappeso o obesità. Anche dal punto di vista economico la produzione di carne è una vera follia, consumando il 90% delle risorse ed emergendo tra le prime cause di deforestazione, inquinamento da deiezioni animali, effetto serra; basti pensare che il 18% delle emissioni di gas serra sono dovute agli allevamenti, contro il 13,5% dell’intero settore dei trasporti. In pratica per un solo kg di carne bovina vengono sacrificati circa 12 mq di foresta, mentre il 70% dell’acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall’agricoltura, i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d’allevamento”.

A detta degli animalisti, la consapevolezza di ciò che si cela dietro il consumo di carne è necessaria al fine di apportare un cambiamento nel proprio stile di vita, ovvero adottare un’alimentazione vegana che “non vuole essere una rinuncia ai piaceri della tavola ma, al contrario, al sapore di un ottimo pasto si unisce la consapevolezza che non si sta nuocendo ad alcun essere vivente, nonché al pianeta e a noi stessi”. “Scegliere un’alimentazione completamente vegetale – concludono gli attivisti vegan – vuole essere una risposta allo sfruttamento e all’uccisione sistematica, intenzionale e non necessaria di animali, nonché un passo verso il superamento dell’idea in base a cui l’uomo possa disporre a proprio piacimento di ogni creatura e risorsa”.

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