Economia e Lavoro
31 Gennaio 2015
Atti: “Serve terapia d'urto”. Govoni: “Avanti con reti e conoscenza”

Diecimila posti di lavoro persi in sei anni

di Redazione | 4 min

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unnamed (1)di Francesco Altavilla

“Credo di non peccare di pessimismo se a fine 2014 quel deficit lo collochiamo a meno 10.000”. Diecimila posti di lavoro persi in sei anni. È lo scenario a tinte fosche che Raffaele Atti desume dai dati che l’osservatorio economico Ires pubblicherà a marzo. La proiezione si fonda sui numeri pregressi, che vedevano 5971 posti in meno in provincia di Ferrara dal 2007 al 2012 a causa di cessazioni di imprese.

Alla luce di questi dati allarmanti, la Cgil riunita in convengo si è chiesta quali possono essere le prospettive occupazionali e di investimento nella provincia di Ferrara. Questa domanda ha guidato, secondo diverse prospettive, gli interventi di tutti i convenuti all’iniziativa presso la Sala della Musica del Comune di Ferrara. Nel salone gremito di rappresentanti sindacali ha preso dunque forma un confronto molto chiaro tra i rappresentanti delle maggiori sigle: Cgil, Cisl e Uil, e i rappresentanti delle istituzioni cittadine, nelle persone del sindaco e presidente della Provincia Tiziano Tagliani e del presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni.

Ad aprire il ciclo di interventi è stato Giuliano Guietti, presidente di Ires Emilia Romagna, il quale ha tenuto una breve relazione sullo stato degli investimenti e sui dati occupazioni nel territorio della Provincia. Il focus si è acceso sulle fragilità del tessuto produttivo ferrarese, sbilanciato verso le “piccole” imprese, caratterizzato da una popolazione produttiva sempre più anziana alla luce anche dell’alto indice fatto registrare dall’emigrazione giovanile. “Una situazione – è l’analisi di Guietti – dovuta in parte ad una struttura occupazionale che privilegia la scelta di figure poco specializzate”. La provincia di Ferrara registra poi, secondo il rapporto Ires, il triste primato di tessuto produttivo con le più deboli tendenze all’innovazione ed all’internazionalizzazione. Concludendo, Guietti ha snocciolato alcune cifre: nell’ultimo anno nella provincia si sono mossi circa un miliardo ottocento mila euro di investimenti, concentrati in particolare nel settore delle infrastrutture, dove la parte del leone la fanno Cispadana e Autostrada (rispettivamente con 351.130 e 449.872 euro). “Si tratta di un miglioramento rispetto al miliardo e trecento mila euro dell’anno precedente – puntualizza Guietti -, ma è stato un incremento utile a creare soltanto la metà dei posti di lavoro necessari a far rientrare i preoccupanti tassi di disoccupazione registrati nella provincia”.

Raffaele Atti, segretario provinciale di Cgil, ha voluto invece introdurre, alla luce del quadro dipinto precedentemente da Guietti, una bozza di piattaforma territoriale di trattativa con i soggetti istituzionali, quasi una “terapia d’urto, perché lo scivolamento va frenato e possibilmente fermato”. Pensiamo Tra gli argomenti contenuti nella proposta presentata da Atti – oltre a una seria preoccupazione per il disinteresse confermato da Eni sul petrolchimico – figurano la tutela del territorio, “connessa ad una decisa accelerazione nella ricostruzione delle aree colpite dal sisma”, la riqualificazione di edifici pubblici e privati ora inagibili, oltre alla prevenzione del rischio idrogeologico, la bonifica dell’amianto e il rinnovo da parte dell’amministrazione provinciale del patto di sindacato con Hera. Questi veri e propri interventi strutturali sono considerati dalla segreteria provinciale di Cgil come “imprescindibili, anche a costo di un ulteriore indebitamento delle amministrazioni; nei limiti della ragionevolezza”.

unnamed (7)Lo spunto è stato colto da Govoni, secondo il quale “la sfida del futuro sarà quella di diffondere nel fitto tessuto delle Pmi le pratiche migliori e di incentivare modelli di rete tra aziende e territorio in grado di offrire capacità diverse o, anche, caratterizzati da esigenze simili, in modo da generare quella massa critica oggi necessaria per inserirsi in circuiti (in primis della conoscenza) più complessi e per operare in modo efficace sul mercato”. Su questo versante il presidente di Largo Castello ricorda la “Piattaforma per il lavoro e la competitivita” approvata,nelle scorse settimane dalla Giunta camerale e che sarà formalizzata, a breve, in un apposito protocollo d’intesa con Provincia e Università, che ancora una volta ringrazio. Un Tavolo di confronto teso a definire, in tempi brevi e con il concorso di tutte le forze economiche e sociali, un’agenda di interventi in relazione ai temi della crescita e del rilancio dell’occupazione, del rinnovamento del welfare, della coesione e della qualificazione dell’intero territorio.

Il tema del divario di Ferrara rispetto ad altre aree della regione è stato invece il punto di partenza dell’intervento di Tiziano Tagliani, presente nella doppia veste di presidente della Provincia e Sindaco del Comune di Ferrara. Tagliani ha voluto sottolineare come il ruolo dell’occupazione, in un territorio come quello della provincia di Ferrara sia fondamentale e vada adeguatamente sostenuto “attraverso una progettazione consapevole e concertata nell’uso delle risorse disponibili”. Il sindaco si è detto “più che disponibile ad accettare la provocazione lanciata da Atti per la creazione di un tavolo di confronto semipermanente con i sindacati, purchè si resti nei limiti della realizzabilità”. Un simile confronto potrebbe essere assolutamente proficuo, secondo il parere di Tagliani: “Si tratterebbe di un’occasione eccellente per discutere la situazione in maniera approfondita e decidere di concerto come gestire i fondi strutturali insieme con la Regione”.

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