Cronaca
31 Gennaio 2015
Il dato fornito dal segretario del sindacato Siulp. Lunedì assemblea contro la chiusura della sezione di polizia postale

“Sei minori su dieci scambiano pornografia online”

di Redazione | 4 min

polizia postale 2“Sei minori su dieci scambiano foto e video porno in rete e sono sempre più vittime del cyber bullismo ed estorsioni a sfondo sessuale con effetti devastanti, a volte anche mortali”.

È uno dei dati più inquietanti citati dal segretario generale del sindacato di Polizia Siulp Stefano Parziale in una nota contro “il progetto di chiusura indiscriminata dei presidi” che smantellerà la sezione di polizia postale e delle comunicazioni di Chiesuol del Fosso, oggetto di un’assemblea che si terrà lunedì nella caserma Bevilacqua.

“Non può giustificarsi all’opinione pubblica una politica che penalizza senza motivo la lotta al crimine informatico, quando un reato su cinque è commesso su internet con un aumento del 245% nell’ultimo triennio – afferma Parziale -, quando gli hacker continuano a colpire con maggiore frequenza e con tecniche sempre più sofisticate minando la sicurezza nazionale, mentre tutte le altre forze di polizia internazionali si rafforzano. Così facendo, eliminando i soli Uffici specializzati nel settore lasceremo terreno fertile alle organizzazioni criminali che si perfezionano e investono nelle nuove tecnologie per espandere le loro attività mafiose: lo Stato arretra lasciando campo libero al suo nemico peggiore, cancro della nostra società”.

Per il segretario del Siulp “sopprimere la sezione composta da 9 unità e quelle delle altre province, produrrebbe uno scarso recupero di risorse senza nessun beneficio concreto, anzi vedrebbe accrescere esponenzialmente le problematiche organizzative, accentrando e demandando l’intera complessa materia informatica alle Questure, imponendo di fatto l’istituzione di un Ufficio ad hoc per la trattazione del nuovo carico di lavoro, con personale che dovrà essere opportunamente formato e qualificato, sottraendo risorse ad altri settori già carenti”.

Sezioni che per Parziale “sono assolutamente indispensabili in quanto offrono assistenza e consulenza informatica immediata contro gli attacchi hacker alle aziende, agli enti provinciali e agli stessi cittadini per gli accessi abusivi ai loro computer, la sottrazione della posta elettronica o denaro dai propri conti correnti e per le minacce e diffamazioni sui social network”.

Non solo, proprio quei presidi “forniscono un immediato sostegno agli adolescenti con gli incontri che tengono presso gli istituti scolastici sui rischi di un uso inconsapevole di internet da parte dei minori, dando agli alunni preziosi consigli e tecniche specifiche per navigare in sicurezza. Incontri che riscuotono sempre più l’apprezzamento dei docenti, dei genitori e degli stessi ragazzi, considerata la grave lacuna in materia e le notevoli ripercussioni sulla loro vita futura” e proprio qui si impone in tutta la sua sconvolgente forza il dato sui sei minori su 10 che scambiano materiale pornografico online e sulle vittime del cyber bullismo.

Parziale ribadisce la contrarietà alle ipotesi di razionalizzazione individuate a Roma “poiché, come abbiamo più volte affermato, deve avvenire al tavolo del coordinamento ed interessare quantomeno l’altra forza di polizia che svolge funzioni a competenza generale (Carabinieri): in queste ore sensibilizzeremo il sindaco e i parlamentari locali affinché si adoperino, per quel che possono, ad ostacolarne la chiusura che nulla ha a che vedere con la spending rewiew”.

La soluzione “più ovvia e lungimirante” individuata dal sindacato è quella di “abolire i Compartimenti, accorpando in un unico ufficio la Polizia Stradale, Ferroviaria, Postale e di Frontiera, diretto da un solo dirigente con quattro funzionari (uno per specialità), unificando tutti gli uffici burocratici con un notevole risparmio sugli affitti e sulle utenze, recuperando uomini e mezzi con un incremento dell’efficienza dei servizi resi ai cittadini. Se lo stesso accorpamento avvenisse anche a Roma nelle Direzioni centrali si otterrebbe a costo zero un concreto snellimento dell’apparato burocratico recuperando risorse maggiori di quelle previste con un effettivo risparmio per la collettività, ottenendo una Polizia di Stato più efficiente e al passo coi tempi”.

“Di fronte a questi dati verrebbe da pensare che la Polizia Postale e delle Comunicazioni sia uno dei servizi cardini della Polizia di Stato quali in effetti è”, prosegue Parziale che chiede di non far calare l’attenzione pubblica sulla questione, dichiarandosi contrario anche al modello di unificazione delle forze di Polizia ritenendo che “solo il coordinamento e l’accentramento dei centri di spesa sia l’obiettivo da perseguire per non disperdere la ‘personalità’ e ‘unicità’ di ogni forza di Polizia, costantemente in calo di personale se si pensa che solo per la Polizia di Stato dalle previsioni a fine 2016 le unità saranno poco più di 80mila (24mila uomini in meno in nemmeno dieci anni)”.

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