Due voti per Ferdinando Imposimato, uno per Vittorio Feltri e quattro schede bianche. Sono queste le preferenze espresse dai grandi elettori ferraresi alla prima chiama per a scelta del prossimo inquilino del Quirinale.

Le quattro schede bianche sono state depositate nell’urna, come intuibile, dai deputati e senatori del Pd – ovvero il ministro alla cultura Dario Franceschini, i deputati Paola Boldrini e Alessandro Bratti e la senatrice Maria Teresa Bertuzzi –, che a Montecitorio hanno rispettato gli ‘ordini di scuderia’ dettati da Renzi per il Pd, ovvero di prendere tempo ai primi tre scrutini votando scheda bianca per poi lanciare la candidatura di Sergio Mattarella, giudice costituzionale ed ex ministro con D’Alema ed Amato, una volta che l’asticella del quorum si abbasserà dagli attuale due terzi alla metà più uno dei grandi elettori. Mattarella, secondo quanto sembra in queste ore, dovrebbe venire sostenuto, oltre che dai democratici, anche da Sel, Scelta Civica, le autonomie, gli ex Movimento 5 Stelle e – ma con la prima fumata nera sembra alquanto improbabile – la componente di Forza Italia che fa capo a Raffaele Fitto.

Compatti sul risultato espresso dalla rete i due 5S ferraresi Vittorio Ferraresi e Paolo Bernini, deputato di Cento, che invece si sono espressi a favore di Imposimato. “Ieri i grandi elettori dei Cinque Stelle si sono riuniti ed hanno espresso i loro candidati motivandoli, i miei erano Lorenza Carlassare – ex docente di diritto costituzionale presso l’università di Ferrara, nda – e Stefano Rodotà. I più votati dai grandi elettori sono stato messi in votazione sul blog di Grillo insieme a Prodi. La Carlassare si è sfilata subito e i nostri iscritti con oltre 11mila preferenze hanno scelto Imposimato. Io sono un portavoce e come tutti qui abbiamo fatto quello che ci hanno chiesto, votando Imposimato”, ha spiegato a estense.com Ferraresi da Montecitorio verso il termine del primo spoglio.

Il voto per Feltri è invece stato espresso, come intuibile, da Alan Fabbri, ex sindaco di Bondeno e capogruppo in Regione della Lega Nord, eletto insieme a Stefano Bonaccini e Simonetta Saliera come delegato regionale dall’assemblea legislativa. La decisione è stata presa di mattina, quando il nome di Feltri – definito “persona libera” da Giorgia Meloni – è stato lanciato da Fratelli d’Italia e Lega Nord in risposta a Mattarella, considerando che fino alla sera prima non erano ancora state date indicazioni dai due partiti e Fabbri ancora caldeggiava ironicamente di votare Claudio Poletti, titolare del bar ‘Dal Mister’ di Scortichino dove ha concluso la sua campagna elettorale per le regionali, in attesa di un nome per lui ricevibile.

Il presidente della Repubblica rimane in carica sette anni e viene eletto alla Camera dei Deputati nella quale si riuniscono deputati e senatori in seduta comune affiancati dai delegati regionali eletti dalle rispettive assemblee legislative. I delegati regionali sono tre per ogni regione eccetto che per la Valle d’Aosta che ne elegge solo uno. I grandi elettori sono quindi 1009. Ai primi tre scrutini il quorum per l’elezione dell’inquilino del Quirinale è fissato ai due terzi dei grandi elettori, mentre dal quarto scrutinio in poi basta la metà più uno dei voti, quindi 505. Tutte le votazioni sono segrete.

A queste elezioni si arriva dopo le dimissioni di Napolitano, rieletto due anni fa per un secondo mandato e che ha lasciato subito dopo la scadenza del semestre europeo dell’Italia circa due settimane fa. Il numero massimo di scrutini necessari per eleggere un capo dello Stato è fissato a 23 con l’elezione di Giovanni Leone, mentre sia Ciampi che Cossiga sono stati eletti al primo scrutinio.

A questo scrutinio sono state lasciate 538 schede bianche. 120 invece i voti per Imposimato, 49 per Feltri, 37 per la Castellina, 25 per la Bonino, 23 per Rodotà, 14 per Albertini, 9 per Prodi e 5 per Mattarella. 33 le schede nulle e 156 i voti espressi per altri candidati tra cui, come nota di colore di qualche grande elettore, figurano tra gli altri Giancarlo Magalli, Ezio Greggio, e Valeria Marini.

La prossima votazione è fissata per domani alle 9.30. Non dovesse anche questa portare ad alcun risultato, come ci si aspetta, ce ne sarà una terza nel pomeriggio, alle 15, e così per ogni giorno fino al primo risultato utile.