Proseguono tra un intoppo e l’altro i processi in corso per Hamba Chawki, il 31enne di nazionalità tunisina in carcere dal 19 febbraio scorso con l’accusa di essere lo “stupratore seriale” che nell’inverno del 2013 violentò tre prostitute. Dopo l’udienza del 16 gennaio, in cui Chawki è stato chiamato a rispondere dell’ultima violenza sessuale di cui si sarebbe reso protagonista, ieri i giudici del tribunale collegiale hanno affrontato i primi due – e più clamorosi – episodi che hanno portato all’arresto del 31enne da parte della squadra mobile della polizia di Stato. Casi che fecero discutere parecchio in città soprattutto per alcuni dei dettagli più cruenti di quelle notti dell’ottobre 2013, in particolare per la presunta partecipazione di alcuni conoscenti del tunisino e per l’utilizzo di un cane rotwailer aizzato contro le due vittime impotenti.
Magistrati e avvocati devono però fare i conti con alcuni intoppi per arrivare alla sentenza. Ieri mattina infatti non si sono presentati in tribunale i testimoni chiamati in aula da Gianluca Filippone, legale di Chawki, e il collegio dei giudici ha rinviato l’udienza a inizio aprile per poterli riconvocare per la nuova sessione. Sarà l’ultima possibilità per la difesa, dal momento che Filippone ha accettato di rinunciare ai testimoni della difesa in caso di un nuovo forfait. Tra le persone che dovrebbero comparire in aula vi sarebbero alcuni conoscenti di Chawki che lo incontrarono nelle serate in cui avvennero i presunti stupri – in grado quindi di fornire un alibi completo o parziale all’imputato – e altri che dovrebbero far luce sulla presenza del rottweiler di cui si parlò dopo l’arresto del 31enne, che secondo il suo difensore sarebbe di proprietà di una ragazza mai comparsa nell’inchiesta.
Durante l’udienza di ieri mattina i giudici si sono quindi limitati ad ascoltare alcuni agenti di polizia che si occuparono delle indagini, che hanno spiegato su quali elementi si è basato il lavoro degli inquirenti. L’arresto di Chqwki avvenne in seguito alle denunce – giunte in momenti separati – da parte di tre ‘lucciole’, che raccontarono di essere state abbordate da un cliente che poi le costrinse a intere nottate da incubo. Nei primi due casi il 31enne tunisino, dopo averle portate in un’abitazione in via Aguiari, chiamò i suoi conoscenti e arrivò addirittura a terrorizzare una delle ragazze aizzandole contro un cane rottweiler. La giovane raccontò agli inquirenti di essere stata costretta a rapporti sessuali per tutta la notte, prima di lanciarsi seminuda da una finestra per guadagnarsi la fuga. Il terzo episodio avvenne invece tra il 30 novembre e il 1° dicembre 2013, quando Chawki, dopo aver conosciuto la ragazza sul ciglio della strada e averla fatta salire in automobile, la portò dentro un’abitazione in zona stazione in cui – secondo la successiva denuncia – la violentò per tutta la notte dopo averle offerto e aver fatto uso personalmente di cocaina.