Neppure il 2015 sembra essere l’anno della ripresa economica, tanto meno per Ferrara che, secondo la Cgil “vede riaprirsi un pericoloso divario territoriale con il resto della regione”.
E così, per far fronte ai numerosi problemi, il sindacato ha elaborato un lungo progetto, una “piattaforma per il rilancio economico e sociale” per un territorio dove “la situazione occupazionale resta pesantissima” e dove “oltre 3500 lavoratori dei settori industriali sono coinvolti dall’uso di ammortizzatori sociali, almeno la metà di quei posti di lavoro sono a rischio di sparire nelle prossime settimane”. Segni di una crisi che dopo il piccolo commercio e il terziario ha coinvolto anche la grande distribuzione organizzata, soprattutto nelle medie dimensioni.
Il piano Ggil – elaborato a seguito del Comitato direttivo della camera del lavoro dello scorso 13 gennaio, “è solo una bozza – spiega il segretario generale Raffaele Atti – perché pensiamo che le nostre proposte debbano essere proposte unitarie e sono temi che riguardano non solo il sindacato”. “Stiamo perdendo l’aggancio con il resto della regione – spiega Atti – per via del combinarsi di fattori peculiari del territorio come la debolezza economica e la negativa dinamica demografica”. Un grido d’allarme che richiama alla “essenziale terapia d’urto contro la disoccupazione” invocata da Atti che per fine anno prevede addirittura “una nuova ondata di licenziamenti”, dovuti anche alle maglie allentate del Jobs Act contro il quale, assicura, “le nostre iniziative di opposizione non sono terminate”.
Occhi puntati su tutti i settori, dalla manifattura al turismo, passando per i servizi pubblici locali al welfare, con uno sguardo particolarmente attento alla materia degli appalti per la quale la Cgil promuove una legge di iniziativa popolare (che verrà presentata il 30 gennaio alle 15 alla Sala della Musica) per evitare i fenomeni di “dumping sociale e salariale” derivanti dal crescente fenomeno dei sub-appalti, soprattutto (ma non solo) nel settore logistico.
L’intenzione del sindacato è quella di sfruttare anche il disordine istituzionale portato dalla riforma Del Rio come “occasione transitoria e forse irripetibile per affrontare tematiche che richiedono coesione istituzionale e coerenza nei comportamenti delle singole amministrazioni. La proposta è quella di istituire tre tavoli: uno su lavoro e politiche di sviluppo, uno sui servizi pubblici locali e uno sul welfare.
Il piano verrà presentato, in termini generali, venerdì 30 gennaio alla Sala della Musica (dalle 9,30) durante la presentazione della ricerca Ires sulle ricadute occupazionali degli investimenti strategici in provincia di Ferrara, alla presenza, tra gli altri, del sindaco e presidente della Provincia Tiziano Tagliani e del presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni.
Un ultima battuta Atti la riserva per la situazione Carife: “Auspichiamo una soluzione rapida perché l’arrivo a maggio senza una prospettiva può diventare un serio problema. Speriamo in una soluzione che garantisca che i sacrifici fatti dai lavoratori vengano compensanti con la salvaguardia dei livelli occupazionali e dal rapporto tra la banca e il territorio”. Il 30 gennaio ci sarà lo sciopero dei bancari con manifestazione a Ravenna: “Lo striscione di apertura sarà quello della Cassa di risparmio di Ferrara – annuncia il segretario generale Cgil – e il primo intervento sarà di un nostro rappresentante in Carife”.