Economia e Lavoro
28 Gennaio 2015
Bonora (Unindustria): "Servono maggiori riconoscimenti per chi affronta il fenomeno della liquefazione"

Terremoto, la burocrazia rallenta i risarcimenti

di Redazione | 2 min
(foto di Matilde Morselli)

(foto di Matilde Morselli)

“Sappiamo che nell’area colpita dal terremoto c’è ancora tanto da fare: non saremo tranquilli fino a che l’ultimo cittadino o impresa non saranno stati giustamente risarciti e ogni edificio ricostruito”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a margine della firma apposta nella sede di viale Aldo Moro sul contratto siglato con un raggruppamento temporaneo di impresa che avvia la prima ricostruzione definitiva gestita dalla struttura commissariale, quella del plesso di scuola primaria “Tassoni” sito in via dei Mille nella frazione di Piumazzo a Castelfranco Emilia (Mo).

Al di là delle buone intenzioni della Regione, tuttavia, come riferisce il Sole 24 Ore, le imprese emiliane colpite dal terremoto si sono viste liquidare, a due anni e sette mesi dal terremoto, appena 204 milioni, con in vista la scadenza del 30 giugno della sospensione del pagamento di tasse e imposte, rispetto alla quale è stata chiesta una proroga. Se la proroga non dovesse essere concessa, le imprese rischiano di dover versare la prima rata entro pochi mesi per un totale, secondo le stime Abi, di 770 milioni di euro. E’ già stato lanciato da Rete Imprese Italia l’appello a parlamentari e istituzioni locali, appello al quale la Regione Emilia Romagna sembra avere intenzione di aderire.

Intanto a Ferrara, la provincia che assieme a Modena ha subìto i maggiori danni dal sisma del 2012, la maggior parte delle imprese non ha ancora ottenuto il saldo completo del risarcimento. Uno dei problemi con i quali sono alle prese riguarda il fenomeno della liquefazione che, come spiegato dal direttore di Unindustria di Ferrara, Roberto Bonora, al Sole 24 Ore, è un fenomeno “che richiede interventi per la ricostruzione e la messa in sicurezza che non sono di routine e che hanno costi molto elevati”. Per Bonora la maggiorazione del 15% prevista dalla Regione non sarebbe sufficiente, avendo dimostrato le imprese che le spese sono molto più elevate. Diventa quindi necessario “che ci sia un riconoscimento dei maggiori oneri sostenuti dalle aziende, valutando caso per caso”.

Sono state 1.749 le domande di contributo presentate finora, mentre i decreti di concessioni sono stati 1.043 per 612,6 milioni. A creare difficoltà sarebbero, ancora una volta, gli adempimenti burocratici e la complessità del modello telematico Sfinge per la presentazione delle domande, oltre a tutta una serie di problematiche che bloccano le pratiche e mettono in crisi gli studi professionali ai quali le imprese si sono affidate per ottenere i risarcimenti.

 

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