“Auspico un presidente super partes, non politicizzato. I nomi che si sono letti sinora dicono che si sta procedendo lungo la strada sbagliata e comunque anche la Lega Nord farà un suo nome per il nuovo capo dello Stato”. Sono state queste le parole rilasciate pochi minuti fa da Alan Fabbri, ex sindaco di Bondeno ed ora a capo del gruppo consiliare della Lega Nord in Regione dopo essere stato eletto dall’assemblea legislativa come delegato regionale per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

Alan Fabbri sarà chiamato a votare insieme agli altri cinque ferraresi in parlamento (i deputati Dario Franceschini, Alessandro Bratti e Paola Boldrini e la senatrice Maria Teresa Bertuzzi per il Pd e Vittorio Ferraesi per il M5S).

Fabbri è stato eletto con 12 voti insieme a Simonetta Saliera, presidente dell’assemblea in quota Pd eletta con 35 voti e al presidente della Regione Stefano Bonaccini, eletto con 30 voti. Niente da fare invece per Giulia Gibertoni del Movimento 5 Stelle, la quale raccogliendo solo sei preferenze dall’elezione a scrutinio segreto dai 50 grandi elettori è risultata ultima nonostante il sostegno ricevuto da Raffaella Sensori, del suo stesso partito.

Nessuna sorpresa quindi dallo scrutinio, anche se è da segnalare lo sfilamento dalla competizione dell’altro ferrarese in corsa per partecipare alla seduta comune a Montecitorio, l’ex segretario provinciale del Pd Paolo Calvano, il quale prima del voto ha sostenuto l’elezione della Saliera insieme a quella di Bonaccini in quanto “sono le due massime espressioni della Regione”.

Anche la Saliera, nella prima dichiarazione rilasciata dopo l’elezione, si attesta in qualche modo sulle stesse posizioni di Fabbri. “Mi auguro che come presidente della Repubblica venga proposta una figura con un solido senso delle Istituzioni, capace di essere punto di equilibrio tra i poteri dello Stato e strenuo difensore delle libertà costituzionali, sul quale una larga maggioranza dei parlamentari e dei delegati regionali possa riconoscersi. Per quanto mi riguarda personalmente, io, per la mia storia politica, non sarei mai stata tra i 101”, è stato il suo commento.