Cronaca
26 Gennaio 2015
Quattro appuntamenti dedicati al difficile viaggio nel mondo del lavoro femminile

Donne, che difficile far carriera

di Redazione | 4 min

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Il Lavoro Femminiledi Valentina Corazza

Perchè le donne italiane non fanno carriera? Lo spiegherà il ciclo di incontri “Donne al lavoro”, quattro appuntamenti dedicati al difficile viaggio delle donne italiane nel mondo del lavoro. L’iniziativa prenderà il via giovedì 29 gennaio, alle 17, presso la sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Passando dalla difficoltà di essere mamma e lavoratrice alla discriminazione di genere sessuale in tutte le sue forme, si arriva all’ultima tappa del viaggio con testimonianze positive di donne imprenditrici e artigiane che hanno saputo ricavare un loro spazio nella “terra di nessuno”.

Il calendario dei quattro appuntamenti, che si terrano tutti nella sala Agnelli alle 17, vede “Le mamme non lavorano“, le difficoltà pre e post maternità, il 29 gennaio; L’eterna segretaria“, la svalutazione del ruolo femminile, il 10 febbraio; Tesoro a chi?“, il mobbing e la violenza nell’ambito lavorativo, il 4 marzo; e Quando il lavoro è passione“, l’imprenditoria femminile, il 21 aprile.

Simona Gautieri, avvocato ferrerase, durante la conferenza stampa fa presente che “il ciclo di eventi ha avuto origine da alcuni post che ho scritto sul mio blog personale dove raccontavo le mie disavventure sul posto di lavoro. Ho avuto una grande difficoltà a ritornare a lavorare dopo la maternità, la donna-madre che torna al lavoro purtroppo è ancora oggi la vittima di problemi, commenti e discriminazioni sul luogo lavorativo. Tutto questo l’ho potuto vivere personalmente sulla mia pelle; i figli per esempio sono considerati ancora un tabù durante un colloquio di lavoro. Gli incontri serviranno da riflessione su tematiche reali di vita quotidiana, prendendo in considerazione tutte le sfaccettature delle problematiche al femminile, dal mobbing ad esempi lavorativi positivi”.

Sara Macchi, esponente del Gruppo del Tasso, precisa che “nel primo incontro si parlerà delle difficoltà che incontrano le mamme lavoratrici in Italia. Il nostro è un paese fondato sulla famiglia, ma nei fatti sembra proprio il contrario, le donne si trovano a fare i conti con questo “femminismo” che ancora un po’ spaventa, bisogna perà arrivare alla vera definizione di questa parola, ovvero: considerare una donna un essere umano. Nel secondo incontro parleremo del sessismo e di come anche la lingua possa essere discriminatoria sul posto di lavoro se usata male, come per esempio denominazioni e nomignoli di professioni declinate al femminile. Nel terzo incontro si tratterà di mobbing, delle molestie e della violenza sul lavoro e nel quarto appuntamento si vedrà una luce in fondo al tunnel, ci saranno delle testimonianze concrete di due ragazze che hanno aperto una loro impresa partendo da zero seguendo solamente la loro passione per l’artigianato”.

“Ieri leggevo il testo “Se questa è una donna” di Sarah Helm – aggiunge l’assessore alle pari opportunità Annalisa Felletti -, storia dimenticata di una donna che ha vissuto alcuni anni della sua vita nell’unico campo di concentramento femminile, quello di Ravensbrück, in Germania. E’ difficile consegnare alla coscienza collettiva l’esperienza vissuta in un campo di concentramento, ma i valori aggiunti di questo tema sono le esperienze reali, questo ciclo di conferenze è una occasione per condividere e comprendere i diritti che le donne hanno”.

Il ciclo di incontri prevede anche una rappresentanza maschile. Riccardo Grazzi, sindacalista Cgil, interverrà nel primo incontro: “ci sarebbe bisogno di migliorare la condizione lavorativa di tutti, uomini e donne, soprattutto per i giovani ci sono ragioni di preoccupazione, in particolar modo questo sarà un anno molto delicato, siamo dentro ad una crisi recessiva. Il lavoro femminile ha bisogno di essere compreso e i sindacati hanno il compito di affrontare il problema dell’emancipazione delle donne”.

Tornando all’altra metà del cielo, Angela Lo Cascio, avvocato che interverrà durante il primo incontro, ricorda cosa vuol dire essere donna, madre e lavoratrice: “Sono una mamma speciale, ho una bimba di sei mesi e mezzo ma purtroppo ho anche una bimba che è volata in cielo. Essendo una libera professionista devo affrontare un lavoro che non combacia con le difficoltà di essere madre, non ho nessuno, solamente i nonni ed il marito ad aiutarmi. Noi donne quando diventiamo mamme per il mondo del lavoro non siamo più “avvocati” ma diventiamo le “mamme di…” a differenza degli uomini che rimangono sempre e solo ‘avvocati'”.

 Il ciclo di conferenze è in collaborazione con il comune di Ferrara e l’Assessorato alle pari opportunità.

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