Editoriali
26 Gennaio 2015
Spaccatura del gruppo Pd e l’acrobatica smentita

Il vuoto che avanza

di Marco Zavagli | 4 min

archivio4Questa ancora ci mancava. Una smentita non spedita. Come se non interessasse far sapere al diretto interessato la propria versione dei fatti. Una smentita ad uso interno insomma.

È quella mai recapitata dal Gruppo consiliare Pd del Comune di Ferrara. O quantomeno da chi si è firmato come tale, visto che non si potrà mai sapere se tutti i 18 consiglieri che vi appartengono hanno posto in calce nome e cognome.

La smentita è stata pubblicata sulla pagina facebook del gruppo in questione. “L’articolo apparso su estense.com – vi si legge – non rappresenta né la forma né la sostanza della discussione del gruppo di ieri sera. La cornacchia che ha messo in bocca alle consigliere ed ai consiglieri cose non dette, ha riportato parole non vere che ci tocca smentire. Buon lavoro”. La data riporta 22 gennaio alle ore 18.21. Appena tre minuti dopo arriva la prima condivisione, da parte del capogruppo Luigi Vitellio. Probabilmente coincidenza ha voluto che in quel momento stesse leggendo la bacheca facebook.

Il riferimento è al nostro articolo “Il gruppo Pd si spacca sull’ipotesi Vitellio”, pubblicato il 22 gennaio, nel quale si dà conto di come l’ipotesi di una successione del capogruppo al segretario Calvano avesse trovato opposizioni all’interno degli eletti dem in municipio.

Ne veniamo a conoscenza solo sabato, visto che – per la prima volta forse nella storia delle rettifiche – la smentita non viene inviata all’indirizzo della testata chiamata a correggere l’articolo in questione. Anche perché il post ha avuto poca fortuna. Le condivisioni o i “mi piace” da parte dei colleghi dem si contano sulla punta delle dita. Di una mano sola. Magie delle prime volte.

A ogni modo – altro fatato precedente – la dichiarazione non viene riportata nemmeno sul sito istituzionale del Pd di Ferrara, né sulla relativa pagina internet, né su CronacaComune nell’apposita rubrica “punti di vista” che accoglie tutti gli interventi di questo tipo.

Difficile anche ipotizzare un errore o bug nella nostra posta elettronica, visto che dall’indirizzo mail del gruppo Pd abbiamo ricevuto nello stesso periodo l’intervento sul congresso del consigliere Talmelli e l’invito a una conferenza stampa.

A parte il misterioso destinatario della grossolana smentita, giusto per lasciarsi strappare un sorriso, vale la pena soffermarsi sulla breve discussione nata su facebook. Non serve infatti un acrobata di analisi del testo o improvvisarsi Lorenzo Valla per leggere tra le righe di quel che scrive il primo esponente dem a commentare, Mario Castelluzzo: “Ma chi cacchio sputa fuori ai giornali cose riservatissime... ci facciamo tutti quanti la figura dei peracottari… almeno ci si firmi alzando il dito!”. Nemmeno l’ombra di un dubbio sfiora la tastiera di Castelluzzo sulla veridicità di quelle dichiarazioni, che ormai hanno fatto il giro dei corridoi del partito. L’unico appunto è sull’anonimato della fonte di estense.com e sull’immagine di spaccatura che ne deriva in merito alla candidatura di Vitellio.

Interviene poi Sergio Caselli: “giusto smentire se le cose scritte non sono vere….ma ci vuoi dire cosa avete detto nella riunione del gruppo? altrimenti tra cornacchie, gufi e leopardi…. ci perdiamo nel grande zoo..”. La bacheca langue in fatto di risposte. Non avevamo dubbi.

L’ultima dichiarazione è infine di Renato Finco, segretario comunale, che ha il sapore di una goffa e involontaria sconfessione. Ma non del nostro articolo, bensì di quella unanimità di pensiero che il post vorrebbe far intendere: “condivido appieno”, scrive Finco, lasciando intendere che leggeva per la prima volta quanto scritto. Un “condivido appieno” lo si dice prima, immaginiamo.

Ma per togliere ogni dubbio basta rileggersi – perdonate lo sforzo – il post a firma gruppo consiliare: “La cornacchia che ha messo in bocca alle consigliere ed ai consiglieri cose non dette, ha riportato parole non vere che ci tocca smentire”. Le “cose non dette” sarebbero le remore sull’opportunità di Vitellio in segreteria in quanto, abbiamo scritto, “il doppio incarico impedirebbe di svolgere adeguatamente il ruolo di capogruppo in consiglio comunale”.

Sono le stesse identiche parole riferite giorni prima al nostro giornale dal presidente del consiglio Girolamo Calò, uno dei contrari all’ipotesi del dopo Calvano: “Vitellio dovrebbe rimanere a fare il capogruppo, visto che lo sta facendo bene”. Dichiarazioni mai smentite. Anche se per sicurezza andremo a controllare sulla pagina facebook del gruppo consiliare. Di questi tempi non si sa mai, visto il vuoto, pardon, il nuovo che avanza.

Ma forse, cerchiamo di venire incontro all’acrobatica smentita, si contestava un altro passaggio dell’articolo. Quello in cui il capogruppo riferisce che “dalla città e dalla provincia più voci gli avrebbero chiesto di candidarsi e lui, per spirito di servizio, ci starebbe pensando”.

In questo caso possiamo scriverlo. Smentiamo categoricamente.

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