Eventi e cultura
25 Gennaio 2015
Era gestito da frati domenicani. Viaggio storico con Francesco Scafuri

Ferrara e il suo tribunale dell’Inquisizione

di Redazione | 2 min

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inquisizione san domenicodi Francesco Altavilla

Siete pronti ad iniziare questo viaggio nel tempo?” Con queste parole Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio ricerche storiche del Comune, ha dato inizio alla sua conferenza, venerdì sera nella sala polivalente del comune di Ferrara in piazzale Savonuzzi. E proprio di un viaggio a ritroso si è trattato, alla scoperta della vecchia architettura del convento di San Domenico, della sua evoluzione e dei cambiamenti che la struttura ha conosciuto nel corso dei secoli.

L’incontro pubblico “Ferrara, l’Inquisizione e il convento di San Domenico. La storia di una parte della città raccontata da Francesco Scafuri” è stato un’eccellente occasione per scoprire fatti, aneddoti e curiosità sulla città di Ferrara, sede di un tribunale dell’Inquisizione sito proprio dietro l’attuale chiesa di San Domenico. Dell’antico convento non rimangono ormai che alcune strutture, adibite per la maggior parte ad uffici. Non è mancato inoltre il momento delle curiosità storiche cittadine, come ad esempio la scoperta da parte dei presenti che il palazzo delle Poste centrali, sorge proprio dove un tempo aveva sede una parte del convento dei frati domenicani.

Francesco Scafuri ha guidato i presenti all’incontro in un percorso attraverso la storia dell’arte e dell’architettura della chiesa, del convento ma anche della città, facendo costantemente riferimento ai cambiamenti conosciuti da Ferrara nel corso dei secoli. Ma l’intervento di Scafuri non si è limitato ad una lectio sul convento di San Domenico, lo storico dell’arte ha voluto colorire ulteriormente il suo contributo raccontando alla platea alcune storie e vicende legate al tribunale dell’Inquisizione di Ferrara, gestito dai frati domenicani insediati nel convento di San Domenico appunto. La narrazione si è quindi spostata dalla cronaca più rigorosamente “storica” agli aspetti maggiormente folkloristici, con il ricordo della leggenda del mago Chiozzino ma anche della vicenda della “maliarda” di Piazza Nova, ora piazza Ariostea.

L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Socio Culturale Ricreativo “Doro”, che ogni venerdì sera organizza eventi e incontri di carattere culturale: letture di poesie, presentazioni di libri, interventi di esperti come Francesco Scafuri. Una delle tante realtà cittadine che mirano faticosamente a ricostruire un senso di comunità e di appartenenza attraverso le forme dell’autorganizzazione e delle iniziative volte ad includere la cittadinanza del quartiere e non solo ormai già da quindici anni.

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