Nell’era dei social network chiunque trova il proprio pubblico e può improvvisarsi opinionista e così, dopo i tragici fatti di Francia, ognuno ha riscoperto la coniugazione in prima persona del verbo essere in francese.
Je suis Charlie è stato masticato da bocche razziste, cattoliche fanatiche, emotive-focose in un rigurgito di patriottismo europeo e occidentale.
In mezzo a queste sicuramente anche chi si sente dalla parte dei vignettisti dissacratori delle verità religiose e dei poteri forti.
La satira ha una sola direzione – ha detto Gipi, alias Gianni Pacinotti, noto disegnatore italiano – va dai deboli ai potenti. La blasfemia che i disegnatori satirici francesi hanno esercitato è tale soltanto perché qualcuno si è arrogato il diritto di esercitare il potere in nome di un dio invisibile. Esiste il diritto di non condividere e di contrastare questa costruzione che costituisce le varie religioni, soprattutto quando le stesse si arrogano il diritto di stabilire regole che si vogliono imporre all’umanità.
Ma chi oggi invoca la guerra come strumento per contrastare il terrorismo jihadista o islamico che dir si voglia si macchia delle stessa infamia, di arrogarsi il diritto di ergersi a giudice della organizzazione sociale delle persone, della corretta definizione degli spazi dei popoli. La questione è più complessa a le guerre storicamente non hanno mai risolto nulla!
Insegno storia ai bimbi della primaria e mentre i libri di testo presentano le varie “civiltà” non posso fare a meno di sottolineare le barbarie delle depredazioni compiute tra i vari popoli, non posso soprassedere sulla presenza della schiavitù, cui sempre erano sottoposti stranieri e conquistati, della costante sottovalutazione del ruolo delle donne nelle gestione del potere e nelle organizzazioni sociali, della continua migrazione dei popoli alla ricerca di condizioni migliori di vita.
Insegno anche la Costituzione del nostro paese e vorrei poter mettere in evidenza come quel cammino accidentato della storia abbia portato ad una vera evoluzione dell’Homo sapiens sapiens cui apparteniamo e mentre spiego loro i principi fondamentali delle Costituzione italiana o la Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo parrebbe veramente che l’evoluzione della specie avesse dato i suoi frutti, poi vedono Salvini alla televisione!