Eventi e cultura
4 Dicembre 2009
Inaugurazione di una grande composizione modulare creata stampando e sovrapponendo fogli A4 all'immagine originaria

Art Fall 09, capitolo quinto

di Redazione | 4 min

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L'interno del museo Boldini

L'interno del museo Boldini

“Una grande composizione modulare creata stampando e sovrapponendo fogli A4 all’immagine originaria”. E’ “Manifesto”, l’opera di Flavio de Marco e Pietro Babina, che sarà presentata al pubblico ferrarese oggi alle 18,30 nel Salone d’Onore del museo Boldini.
L’opera, visitabile fino al 13 dicembre, rappresenta il quinto capitolo di “Art Fall 09”, rassegna di mostre, eventi performativi, live visivi e sonori in programma fino al gennaio prossimo.
Organizzata dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con Xing, la rassegna, alla sua seconda edizione, presenterà a Ferrara le creazioni di alcuni dei più giovani protagonisti dell’arte italiana.

Manifesto, lavoro di Flavio de Marco e Pietro Babina, artisti che provengono da ambiti di ricerca differenti: arti visive e teatro. Il lavoro è la realizzazione di un’immagine che si modifica nel tempo attraverso ripetuti interventi autonomi di ciascun artista, e che diventa visibile al pubblico soltanto in forma di copia e in luoghi di esposizione sempre differenti.
Il progetto nasce dalla volontà dei due artisti di condividere e far dialogare le pratiche e le logiche dei rispettivi linguaggi di appartenenza, con l’intenzione e il desiderio, attraverso questa rimessa in dialettica, di uscire dalla specializzazione dei linguaggi per ridefinirne infine la peculiare identità.
L’immagine originaria, uno scatto fotografico che ritrae un interno allestito dagli artisti, costituisce la matrice ed evolve in una composizione modulare che viene creata con fogli di formato A4 accostati tra loro. Di volta in volta, i due artisti lavorano stampando e sovrapponendo altri fogli A4 che vanno a modificare parti dell’immagine, che raggiunge, ogni anno, una conclusione temporanea. Si tratta quindi, di un’immagine “aperta”, modificabile all’infinito.
Un volume raccoglie tutti i moduli A4 che compongono l’immagine esposta. A conclusione dell’esposizione, avviene la cessione del Libro al committente dell’esposizione, la distruzione dell’Immagine applicata sulla parete e la conservazione da parte degli artisti della Fotografia della stessa come memoria di ciascun stadio dell’Immagine.

Flavio de Marco (Lecce, 1975), artista, riflette sull’esperienza del paesaggio attraverso il linguaggio della pittura. Dal 1997 ha partecipato a numerose esposizioni in gallerie e musei in Italia e all’estero. Le sue collaborazioni hanno incontrato più volte il teatro, il cinema, la letteratura, attraverso riviste, pubblicazioni, azioni, programmi radiofonici, incontri, conferenze. Vive e lavora tra Bologna, Berlino e Milano, dove è docente di “Tecniche extramediali” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le esposizioni personali: Orizzonte (Studio Ercolani, Bologna, 2003); Mimesi.00 (Galleria Studio G7, Bologna, 2004); Mimesi.02 + Luca Pancrazzi (C/O Care Of, Milano, 2005); Mimesi.01(II) (Spazio Aperto-Galleria d’Arte Moderna, Bologna, 2005); Mimesi.04 che guarda Mimesi di Giulio Paolini (Galleria Pino Casagrande, Roma, 2006); Souvenir Schifanoia (PAC – Palazzo Massari, Ferrara, 2007); Ritratto di Collezione con Paesaggio (Estorick Collection, Londra, 2009). Ha part! ecipato ad esposizioni collettive, tra cui nel 2007, In attesa di giudizio (MiArt, Milano); The end begins (The Hospital, Londra); Preview (Berlin Art Fair); nel 2008, Every line is the arch of an infinite horizon (The Agency Gallery, Londra – A61, Colonia; Beware of the Wolf (American Academy, Roma); Vienna Biennale 08, e nel 2009 Obsession for Collection (University of Gloucestershire, Summerfield Gallery, Cheltenham)
www.flaviodemarco.it

Pietro Babina (Bologna, 1967) fonda nel 1989 con Fiorenza Menni la compagnia teatrale Teatrino Clandestino, con la quale, tra il 1990 e il 2009, produce 37 tra spettacoli, applicazioni e video, di cui cura la regia, l’ideazione scenica e le musiche, vincendo diversi premi. Con gli anni le collaborazioni produttive vanno qualificandosi sempre più, a cominciare con Tempesta-melologo (1999), coprodotto con il Teatro Stabile dell’Emilia Romagna, cui seguono Si prega di non discutere di casa di bambola (1999) e Hedda Gabler (2000), coprodotti con la Biennale di Venezia, per arrivare all’Iliade (2002), prima coproduzione internazionale. Si prega di non discutere di casa di bambola segna una nuova fase nel lavoro della compagnia che vede la massiccia introduzione di proiezioni video con un ruolo sia drammaturgico che scenografico. Questo avvicinamento all’immagine filmata sfocerà nella produzione dei lungometraggi 2volte a te (2002) e mesmer vacuum (2008). Nel 2008 con Candide avvi! ene una ulteriore svolta che porta all’abbandono del video sulla scena e indirizza la compagnia verso una produzione visuale e materica, completamente analogica, con un forte riferimento alle arti grafiche. Pietro Babina è anche compositore, esecutore e direttore di musica come elemento drammaturgico.

Ingresso gratuito.

Per informazioni e prenotazioni: Call Center Ferrara Mostre e Musei tel. 0532/244949, www.artecultura.fe., e-mail diamanti@comune.fe.it

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