Cronaca
26 Dicembre 2014
La struttura dei volontari in via Pesci è aperta tutti i giorni per il pranzo e per la cena

Il Natale degli altri alla mensa di Viale K

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Il futuro del lavoro agricolo passa dal “Sistema Agricoltura Ferrara”

Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

mensaVialeKdi Silvia Franzoni

Ci sono momenti che, quasi per magia, riescono ad amplificare ogni emozione, acuendo i sensi: il Natale, di questi, è il più importante, e solitudini, lontananze e assenze non ne sono affatto escluse, finendo con l’acquistare dimensioni enormi. In via Gaetano Pesci non passa giorno in cui la solidarietà non sia la sola risposta permessa, e il 25 dicembre non è certo l’eccezione, anzi: la mensa organizzata dall’associazione ‘Viale K’ è a pieno regime anche il giorno di Natale, e tutti sono ai loro posti.

Il cuoco alza a ritmo i coperti delle pentole per controllare la cottura, “poi ci sono il primo ed il secondo assaggiatore – scherza il direttore Raffaele Rinaldi, indicando due signori robusti e sorridenti – e la nostra ‘generalessa’, che ci da gli ordini”: dal prefabbricato che ospita la mensa di Viale K si libera ben presto il profumo del pranzo ormai pronto e allo scoccare delle 12.30 i commensali cominciano a prendere posto.

“Ci saranno circa 40 persone, oggi – prevede la ‘generalessa’ prima che le porte siano aperte – perché è Natale, e molti sono da parenti ed amici”: gli ospiti delle strutture dell’associazione non mancheranno, convengono i volontari, e così i pensionati soli o poco abbienti, ma non si riempiranno tutte le 80 sedie sistemate come ogni giorno. In realtà, gli anziani sono un’ondata che il prefabbricato della mensa conosce da poco tempo perché “non c’erano qualche anno fa – spiega Raffaele Rinaldi – sono i nuovi impoveriti”, e così anche con loro è tessuta quella rete di legami e dialoghi che i volontari di Viale K intrecciano giorno e notte, restituendo volti e possibilità di riscatto a persone costrette a fare della strada la propria casa. Mentre Raffaele ci racconta di storie al limite del plausibile risolte dall’impegno dello sportello Avvocati di strada (ad esempio, quella del settantenne “avente diritto alla pensione che, a causa di uno spostamento di residenza – spiega Rinaldi – non registrato dall’Inps, non riceveva un euro”) ci si avvicina la signora Franca.

mensaVialeK_03È il suo primo giorno da volontaria nella mensa, e ha scelto proprio oggi forte della convinzione che non esista “altro senso da dare al Natale – spiega sorridendo – se non quello della condivisione”: la signora Franca non è nuova alla solidarietà, e un solo accenno alle sue attività svolte in Kenya valgono a chiarire che i suoi occhi hanno visto molto prima di giungere in via Pesci. Il periodo è, senza tergiversare, “tragico, la povertà non è più localizzata – continua la signora Franca – ma qui, a Ferrara, sotto i nostri occhi” e l’unica risposta civile alla crisi è la solidarietà, un atteggiamento “non certo – chiosa Raffaele – delle anime belle”, ma di chi si pone “ad arginare un vuoto che è anche istituzionale”.

Poco distanti, in cucina, i mestoli cozzano contro le pentole e i piatti si riempiono per essere serviti a bocche che ne richiedono spesso il bis: alle 19 si replicherà il tutto, per la cena. Nei piatti di plastica dei pasti offerti dall’associazione Viale K finiscono tutti quei prodotti che progetti virtuosi di recupero e riutilizzo (quali ‘Brutti ma buoni’, promosso da Coop Estense, e Last Minute Market, promosso dall’Università di Bologna e dal Comune di Ferrara) portano nelle dispense della stessa associazione, sulle spalle della quale, altrimenti, graverebbero costi insostenibili. E tra le spese si annoverano anche quelle per la messa in funzione di una struttura ‘definitiva’ per la mensa, quale è quella che sorge appena fuori dal prefabbricato: il tetto è stato posato, e l’intonaco è fresco, ma mancano infissi e impianti e la speranza è dunque quella che “per Natale dell’anno prossimo – confessa il direttore Rinaldi – la nuova mensa sia pronta”; per la raccolta fondi si stanno ipotizzando anche aste di beneficenza, ma già una rapida occhiata al sito dell’associazione (assiale.altervista.org) fornisce le direttive necessarie per sostenere i progetti.

mensaVialeK_04Mentre riflettendo con Raffaele Rinaldi e la signora Franca il discorso si arena sulla necessità di “contagio di esperienze” e sull’urgenza di costituire un nuovo modello di accoglienza, un signore dal maglione verde interrompe il suo pranzo per scambiare quattro chiacchiere con noi. Rapidamente queste diventano otto, e così dalla “valigia di cartone con la quale arrivai a Caracas”, come spiega il signor Mario, come nome con il quale lo chiameremo, il suo racconto approda ai 21 anni di lavoro in Venezuela e poi al ritorno in Italia: Mario ci parla con trasporto, come se non avesse un interlocutore da troppo tempo e i suoi “mi spiego?” fossero rivolti ad assicurarsi di esser ancora capace di farsi capire. I volontari, intanto, passano la spugna sui tavoli ormai sgombri, ma il signor Mario non si cura affatto dei maccheroni ancora nel piatto: l’ha salvato non tanto un pasto, quanto un posto per azzerare le distanze e le mancanze, come quello costruito con i sorrisi dei volontari dell’associazione Viale K.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com