Cronaca
23 Dicembre 2014
Il tribunale del riesame rigetta la richiesta della difesa di Lunadei. A giorni la decisione per il presunto complice

Resta in carcere funzionario dell’Agenzia delle Entrate

di Redazione | 2 min

guardia finanza 1Resterà in carcere Leopoldo Lunadei, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di concussione, per avere – secondo la procura – tentato di ottenere dei soldi da un imprenditore sottoposto a un controllo degli studi di settore. È questa la decisione del Tribunale del Riesame di bologna, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione dell’avvocato Lorenzo Bramante, difensore dell’indagato. Si attende invece nel giro di un paio di giorni la decisione relativa al presunto complice di Lunadei, Maurizio Palma, amico di Lunadei e che secondo gli inquirenti avrebbe agito da mediatore per ottenere la consegna dei contanti del ristoratore sottoposto alle richieste illecite.

Lunadei e Palma sono in carcere dal 9 dicembre scorso, quando procura e guardia di finanza hanno stretto il cerchio attorno ai due indagati, arrestati e trasportati in via Arginone. Una misura cautelare confermata dal gip Piera Tassoni, che ha respinto le richieste degli avvocati Lorenzo Bramante e Andrea Marzola che puntavano a ottenere la liberazione o, in subordine, gli arresti domiciliari per i propri due assistiti, che secondo la procura avrebbero preteso 15mila euro (poi ‘scontati’ a 10mila) per ammorbidire i controlli dell’Agenzia delle Entrate.

L’operazione della Finanza si è resa possibile proprio grazie alla vittima dei ricatti, l’imprenditore, che, come viene riportato in una nota ufficiale della Guardia di Finanza, aveva denunciato le “indebite richieste” collegate all’esecuzione di un “accesso breve”, ovvero di un controllo in materia di studi di settore, che il versamento della mazzetta avrebbe reso più blandi. Per riscuotere la tangente il funzionario Lunadei si avvaleva di un intermediario, il mediatore privato Palma, ma l’arresto è avvenuto successivamente al momento in cui l’imprenditore, un commerciante di Ferrara, ha consegnato all’emissario del funzionario una busta contenente 10mila euro in contanti. Il blitz infatti è scattato nel momento in cui le banconote, o parte di esse, sono state ‘girate’ a Lunadei. Gli accordi sulle modalità di consegna del denaro erano stati stabiliti nel corso di una serie di contatti fra l’imprenditore e l’emissario; incontri e messaggi che sono stati monitorati dagli inquirenti alla vista dei quali si è consumata la consegna della tangente.

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