Economia e Lavoro
22 Dicembre 2014
Il nuovo presidente di Ferrara Fiere su due fronti: salone della pera e idrovia

Parisini: “Ferrara ha almeno dieci Berco”

di Redazione | 4 min

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È recente l’uscita del report di Unioncamere, che nel territorio ferrarese salva soltanto i settori turismo ed export e assegna alla nostra provincia un dato che oltrepassa le medie nazionali e regionali, il 14% di disoccupazione. Abbiamo parlato di questo, dei progetti dell’ente Fiere e delle critiche attorno alla sua nomina con Filippo Parisini vicepresidente di Sipro e presidente di Ferrara Fiere e Congressi.

“Sono decisamente preoccupato, dobbiamo ripartire dalle cose semplici ma ovvie, per cui l’agricoltura e il territorio, il paesaggio. Io lavorerò su questo. Non abbiamo la Silicon Valley, abbiamo la ‘Food Valley’, abbiamo la ‘City Valley’, la ‘Boat Valley’. Non possiamo certo scimmiottare la via Emilia, perché abbiamo altre caratteristiche. Abbiamo questa pigrizia che caratterizza il ferrarese e io, forse perché mio nonno era veneto quindi ho preso qualche cosa da lui, ho questo spirito un po’ guerriero, mi metto in gioco”.

Parla del fare qualche cosa Parisini. Sottolinea l’azione come unico mezzo per smuovere la situazione attuale. “Quando mi dicono che non c’è nessuno che fa qualche cosa io penso che questo nessuno non sia una persona. Quindi se non c’è nessuno che fa qualche cosa può darsi che ci sia qualcuno che deve iniziare a fare qualche cosa”. Parisini si riferisce in primo luogo a se stesso e al ruolo che sta svolgendo come neopresidente dell’Ente Fiera, incarico strettamente collegato, come lui stesso afferma, a quello di vicepresidente di Sipro.

“Il mandato di presidente della Fiera ha una forte interessenza con quello di vicepresidente di Sipro. C’è sicuramente un compito a medio termine di razionalizzazione delle energie oltre che dei costi delle due società”.

Parisini spiega che il conferimento di due ruoli in capo alla medesima persona è avvenuto “solo per comodità e convenienza, ma anche per una maggiore efficienza: dobbiamo lavorare su due binari, si tratta da un lato di realizzare le sinergie operative e dall’altro del contenimento dei costi”. La necessità d’interazione ci conferma essere specificata ed esplicitata nei verbali d’incarico delle due società.

Quali sono queste azioni, Parisini ce l’ha chiaro in mente. Due in particolare i pilastri del suo piano di lavoro: un salone della pera ed un lavoro sulle idrovie.

“Il salone della pera che si svolgerà nel 2015 a Ferrara è una novità assoluta”. Le dimensioni internazionali della fiera, dovute al fatto che il 70% della produzione nel mondo avviene in un ambito territoriale. Ferrara ne è il fulcro, attorno al quale gravitano Bologna, Modena e Cesena. “E’ anche l’unico modo per spiegare che Ferrara ha almeno dieci Berco in termini di offerte lavorative e produttive e di ricchezza legate alla terra. Mi pare sia un elemento economico sottovalutato, non messo adeguatamente in evidenza e non adeguato”.

Per il progetto legato alle idrovie, Parisini spiega invece che si sta lavorando su due fronti, sull’idrovia Volano e sull’idrovia Po. “Ferrara è al vertice di un triangolo che ha come base molto ampia tutta la costa dei nostri Lidi. Costa che va dalla foce del Po, a quella foce del Volano, fino a Porto Garibaldi. In questo contesto l’idea è di realizzare un grande evento legato al turismo lento”.

Ha ereditato un bilancio positivo, Parisini, dal suo predecessore Zanardi, per il quale dopo le dimissioni è stata creata la figura di consigliere delegato. Alla domanda riguardo ad elementi innovativi che vorrebbe introdurre con la nuova presidenza risponde: “Tutto quello che è consolidato deve essere migliorato senza apportare ‘invenzioni’, ma solo innovazioni. Ci sono fiere che hanno milioni di perdite, mentre la nostra azienda in questa fase è in positivo. Io ho il compito specifico di lavorare sugli elementi produttivi che caratterizzano il territorio”.

Il suo passaggio alla presidenza dell’ente è stato fortemente criticato insieme a molti altri, poiché rientra nella questione ‘ex amministratori dentro le società partecipate dai comuni’. “Desidero qui dire ‘porgo l’altra guancia’. Sento forte il peso della responsabilità di questo incarico e anche un dovere di rendiconto. Non mi sento un miracolato. Sono una persona che ha sempre lavorato e continua a lavorare (Parisini ha una propria attività professionale, ndr). Certo, sono molto onorato del fatto di poter ricoprire questi due incarichi. Ho solo bisogno di far vedere con azioni e fatti che merito la fiducia dei soci che non sono solo quelli pubblici”.

Toccato il tasto continua: “Penso che la politica non sia il grigio dell’esperienza umana, anche se appare molto spesso così. E molto spesso chi fa politica non perde l’occasione per sbagliare. Però la politica è anche impegno, passione e tempo sottratto alle esperienze familiari e dedicato agli altri. Non solo a se stessi. E questo lo dico con un sano approccio di verità. La mia verità”.

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