Cronaca
22 Dicembre 2014
Padre de Mauroy: “pranoterapia e Reiki opere del Demonio”. ‘Satana’ anche in cannabis e internet

Un dopocena con l’esorcista

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

di Federica De Caria

Immagine tratta dal film "L'esorcista", di William Friedki

Immagine tratta dal film “L’esorcista”, di William Friedki

Non fiata nessuno nella saletta del cinema Santo Spirito. È un venerdì sera e le sedie sono quasi tutte occupate. Eppure nessun rumore. Poi tutti si alzano, e padre Paul-Marie de Mauroy si rivela. Lui, esorcista della diocesi di Modena e Bauvais (Parigi), è in città per una conferenza dal titolo “L’esorcismo, una risposta della bestia della terra dell’Apocalisse ?”. È in piedi di fronte al microfono, accanto a lui due frati. Intonano un’Ave Maria e il silenzio si spezza trasformandosi in un coro ritmico di voci.

Finita la preghiera ritorna quell’innaturale assenza di ogni suono, ma solo per un attimo, poi la voce dallo spiccato accento francese inizia: “Ciò che sto per dire questa sera presuppone ciò che ho detto la scorsa volta, in più alla fine ci sarà una persona che darà la sua testimonianza”. Padre Paul Marie è un prete esorcista e questo è il terzo ed ultimo di una serie di incontri, che si concluderanno con il racconto dell’esperienza personale di una ragazza che parlando utilizza ancora il passato remoto.

Tutti si conoscono in sala, si scambiano strette di mano che assomigliano a segni di pace prima di prendere posto. Probabilmente hanno partecipato agli incontri precedenti. Parlano di illuminazione, demonio e di lezioni ricevute. Poi l’entrata dell’esorcista che rompe il silenzio con la preghiera.

Padre Paul Marie inizia dalla Bibbia e dal libro dell’Apocalisse. Vuole insegnare al pubblico come riconoscere il demonio oggi, manifestazioni e scopi. “Il mistero del Demonio è creare delle confusioni. E per creare delle confusioni imita, ma rovescia”.

Parla della scrittura automatica: “La scrittura automatica è sempre demoniaca”. Dell’oroscopo e di come rappresenti la banalizzazione dell’astrologia, una divinazione. “Nel libro del Deuteronomio è scritto che la divinazione è demoniaca”. Poi tocca ad alcune terapie orientali: pranoterapia e Reiki. “C’è una persona a Finale Emilia che pratica il Reiki e questa persona è demoniaca. Queste cure funzionano secondo il principio della magia”, ammonisce.

Spiega che la fede è ricevuta nell’intelligenza e intelligenza si sviluppa a contatto con il reale, mentre l’immaginazione, il virtuale, è demoniaca. “Internet ci rende incapaci di utilizzare l’intelligenza, è l’azione del demonio”, sottolinea. Aggiungendo poi come la cultura dell’immagine, proliferante al giorno d’oggi, non porti altro che allo sviluppo dell’immaginazione e ad un conseguente avvicinamento al demonio.

Collega ipersensibilità (l’immaginazione che prevale sulla ragione) e ipermedialità (i nuovi media aiuterebbero secondo il relatore ad aprire le porte al Maligno). “Il Demonio sta preparando un’azione di massa sulla gente”, più o meno “con l’utilizzo di cannabis e internet”. Tocca i gruppi satanisti e all’influsso che hanno su queste orde di giovani. Detesta Slipknot e Marylin Manson: “fanno riti satanici sul palco”.

In sala durante tutto questo non si muove una mosca. Non suona nemmeno il classico cellulare. Nemmeno il bip bip di un messaggino. C’è quella vaga percezione della possibilità di essere cacciati fuori al primo colpo di tosse per disturbo della quiete.

Tutto questo fino alla testimonianza finale. Quella che dovrebbe convincere tutti. È una ragazza giovanissima, avrà poco più di vent’anni. Si siede accanto a Padre Paul Marie e con una voce pacata inizia a raccontare la sua esperienza, quasi un recital a una voce. Tutti i verbi e le parole a posto. Non un aggettivo di troppo. Una storia raccontata probabilmente mille volte

Espone la storia della sua vita da qualche anno a questa parte. Prima di essere liberata da padre de Mauroy non riusciva a pronunciare preghiere e alcunché di legato alla religione. Stati di trance, contorsioni, urla deliranti in una lingua sconosciuta. Niente vomito. Niente bava. Ma uno script da film c’è tutto.

Ora è guarita. Pronta per testimoniare la sua esperienza.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com