Eventi e cultura
21 Dicembre 2014
Lella Costa e Paolo Calabresi in scena al Teatro Comunale con "Nuda proprietà"

Lo sguardo sull’altro vero segnale d’amore

di Redazione | 3 min

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di Federica Pezzoli

È stata la stessa Lidia Ravera a riadattare il suo “Piangi pure” – edito da Bompiani e vincitore del premio Stresa Narrativa 2013 – per questa pièce che vede in scena Lella Costa e Paolo Calabresi, affiancati dalla coppia Claudia Gusmano e Marco Palvetti, tutti e quattro diretti dalla regista Emanuela Giordano, che firma anche i costumi e le luci.

Per risolvere i suoi problemi economici Iris ha venduto l’appartamento in cui abita, in nuda proprietà, con lei stessa dentro, abbindolando un losco individuo molto interessato, tale Pietro Marra, facendogli credere di essere più acciaccata di quanto lo sia in realtà. Da quel momento però il pensiero che la sua vita stia finendo diventa costante, anche la più semplice delle attività, come lavarsi i denti, la rimanda all’idea di aver consegnato la sua vita, insieme alla nuda proprietà della casa. Ma Iris non si arrende, anzi rilancia e si innamora. E si innamora proprio di Carlo, psicanalista divorziato che ha subaffittato una parte indipendente della sua casa dopo essere stato sfrattato dal piano di sotto. Mano a mano Iris si accorge di non riuscire più a fare a meno di quell’uomo intelligente e ironico, “intenso” e “ieratico”, che “porta la sua età come una livrea melanconica” e per questo “le ha fatto fare pace con il tempo”. Carlo, dal canto, suo più ascolta la sua logorroica padrona di casa, più rimane affascinato dalla sua capacità di esporsi, da quella assoluta mancanza di riservatezza. E così piano piano Iris e Carlo passano dal lei a tu e inizia la loro “relazione”: una storia d’amore normale eppure estrema. Un amore che è una doppia scommessa: primo perché entrambi non sono più dei ragazzini, secondo perché a Carlo viene diagnosticato un cancro. La sfida è condividere il pezzo di vita che rimane, l’affronteranno con l’ironia di chi accetta la fragilità umana e riesce a mescolare opposti all’apparenza inconciliabili. L’ironia, il gioco, la provocazione, per i personaggi di questo testo come per ognuno di noi nella vita reale, fanno da scudo, proteggono dalla malinconia, aiutano a superare l’incertezza che si prova nella consapevolezza che ciò che si vorrebbe definitivo è divenuto quanto mai provvisorio.

Un invito a vivere felici nel presente “come i bambini e i cani”, usando le parole di Carlo, una commedia che racconta la paura delle emozioni, del tempo che passa, del ritrovarsi soli, che celebra le fragilità umane, ma parallelamente anche la sorpresa e la forza della vita a qualsiasi età, contro gli stereotipi. L’amore come dono e la relazione come occasione per riconoscerlo: “Nuda proprietà” non parla dell’innamoramento e della fisicità, ma piuttosto di quello che Iris definisce “immaginario”, della tenerezza e del pudore che si provano quando si decide di fidarsi ancora di una relazione, che sia in giovane età o superata la soglia degli ‘anta’.

“Nuda proprietà” è una commedia che tratta di temi in fondo cruciali e riesce nel proprio intento di muoversi su un crinale delicato fra leggerezza e serietà, anche grazie al perfetto equilibrio fra i quattro interpreti. Ottima la prova di Lella Costa, perfetta nei panni di Iris alla quale dona quel pizzico di autoironia che è la sua specialità e dalla quale prende la voglia di scommettere su se stessa confrontandosi per la prima volta con uno spettacolo a più voci. A fare da contraltare un magnifico e serafico Paolo Calabresi, che con la sua esperienza e i suoi silenzi è l’ideale coprotagonista di questo spettacolo sottile e divertente che ci parla della vita.

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