Cronaca
21 Dicembre 2014
Le risposte ai sindacati e al comitato "Bambini fuori dal Comune"

Esternalizzazioni, le coop difendono la loro qualità educativa

di Redazione | 3 min

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cooperative esternalizzazionidi Marcello Celeghini

“Non siamo disponibili a farci considerare meno capaci e meno professionali a priori”. È questo il motivo che ha spinto Alleanza Cooperative Italiane-Ferrara e Consorzio Res ad intervenire, con una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche genitori e insegnanti già ‘esternalizzati’, nel dibattito che nelle ultime settimane si è innescato sulla probabile esternalizzazione di due scuole d’infanzia cittadine, il nido Pacinotti e la materna Iovine. I genitori dei bambini delle scuole già esternalizzate, come il nido e materna di Pontelagoscuro, sono intervenuti a sostegno delle cooperative: “L’educazione- dicono- è di alta qualità e spesso si riesce ad avere anche una proficua continuità didattica”.

I genitori del Comitato ‘Bambini Fuori dal Comune’ si oppone all’esternalizzazione delle scuole dei loro figli per timore di un peggioramento della qualità educativa e per la mancanza di una continuità didattica nelle figure degli insegnanti. “Niente di tutto ciò – puntualizza Andrea Benini presidente di Alleanza Cooperative Ferrara -. La gestione in collaborazione pubblico-privato sociale non significa gestione di scarsa qualità, anzi, tutti i nostri operatori sono qualificati tanto quanto quelli pubblici ma con il merito di essere assai più presenti sul posto di lavoro dovendo dimostrare ogni giorno la loro professionalità. Per quanto riguarda la continuità didattica, essa è tra gli obiettivi delle nostre cooperative che assumono gli educatori sempre con contratti a tempo indeterminato, a differenza degli educatori pubblici che spesso vengono assunti con contratti a termine, consentendo al bambino di avere le figure degli insegnanti per più anni”.

Altra questione è il differenziale retributivo, tema che nei giorni scorsi ha animato le sigle sindacali. “Il differenziale retributivo esiste – conferma Benini – anche se in ogni caso sono rispettati i Contratti Collettivi di Lavoro sottoscritti dal sindacato ed esso andrebbe confrontato con contratti di lavoro che hanno le stesse caratteristiche”. Altro tema su cui si poggia la diffidenza dei genitori di Pacinotti e Iovine verso la gestione pubblico-privato è quello dei controlli al servizio erogato nelle strutture. “Chi sostiene che i nostri controlli non siano attendibili, dimostra di non conoscerci affatto – sottolinea Patrizia Bertelli presidente del consorzio Res -. I nostri controlli sono assai più frequenti di quelli del pubblico, lo possono confermare anche i genitori delle scuole in cui già operiamo. Ogni tre mesi da contratto abbiamo il controllo per l’igiene, praticamente ogni mese due ispettori rimangono con noi all’interno della struttura verificando che tutti i momenti educativi siano fatti a dovere. La collaborazione tra pubblico e privato da servizi migliori perché l’uno controlla l’altro”.

Anche la rappresentanza di genitori di figli che frequentano scuole già esternalizzate della città ci tengono a difendere l’operato delle cooperative. “Anche noi circa due anni fa ci eravamo battuti per evitare l’esternalizzazione della nostra scuola – racconta Valeria Franceschetti presidente Comitato Genitori della scuola Ponte – salvo poi ricrederci una volta che l’esternalizzazione era avvenuta: il servizio educativo per i nostri bambini è rimasto tale e quale, e cioè di grande qualità, e abbiamo piacevolmente scoperto che molte insegnanti pubbliche erano state nel frattempo assunte a tempo indeterminato dalla cooperativa dando la possibilità ai nostri figli di ritrovare gli insegnanti a cui si erano affezionati”.

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