di Giorgia Verardini Brunori
Oggi, sabato 20 dicembre, l’associazione di volontariato “Voglio Volare”, nata in ricordo di Davide Barbi – ragazzo di 18 anni deceduto per un attacco cardiaco mentre si recava a scuola in autobus – ha donato al liceo Ariosto un defibrillatore.
La consegna è avvenuta durante la cerimonia a cui hanno presenziato il presidente dell’associazione Giuliano Barbi, padre del ragazzo scomparso, il Giorgio Cantelli, coordinatore dei corsi di addestramento tenuti dal Centro Life di Codigoro (Asl Ferrara) e il dirigente scolastico Mara Salvi.
L’associazione è impegnata dal 2006 in attività di supporto alla ricerca scientifica cardiologica e realizza progetti volti a dotare tutte le scuole di defibrillatore, organizzando anche corsi di preparazione all’uso di tale strumento, che è l’unico mezzo per affrontare efficacemente casi di arresto cardiaco.
Cantelli ha ribadito l’importanza della “catena della sopravvivenza”, ovvero l’insieme delle persone che collaborano per salvare una vita: dal cittadino che per primo soccorre il paziente, all’infermiere dell’ambulanza, ai dottori della sala di rianimazione, ognuno ha il suo ruolo e ognuno è ugualmente importante.
“Ci battiamo per far sì che ciò che è successo a Davide non succeda ad altri – dice Giuliano Barbi – fino ad ora siamo riusciti a donare 33 defibrillatori per un valore di circa 70 mila euro ed abbiamo istruito 800 persone ad usarlo per un costo in corsi di formazione di 50 mila euro”. L’obbiettivo dell’associazione per quest’anno è quello di riuscire a donare 5 defibrillatori ad altrettante scuole, anche grazie al 118 di Ferrara che sta aiutando finanziando i corsi di formazione.
Il medico ha dato dimostrazione dell’uso del defibrillatore spiegando che, a differenza del modello automatico utilizzato in America – dove si può trovare facilmente lo strumento in luoghi e mezzi pubblici – questo è di tipo semi-automatico, ovvero necessita di qualcuno che lo azioni. Dopo l’applicazione degli elettrodi, il defibrillatore semi-automatico svolge autonomamente una valutazione del tracciato elettrocardiografico e valuta la necessità o meno di erogare la scossa e di quale potenza, lasciando all’operatore solo l’obbligo di premere il pulsante che rilascerà la scarica atta ad azzerare i potenziali delle cellule miocardiche, in stato di fibrillazione durante l’attacco cardiaco, sperando ripartano in sincronia. Una voce guida rende lo strumento di semplice utilizzo per chiunque, nella scuola però, fa sapere la dirigente scolastica Mara Salvi, sono stati istruiti all’uso del defibrillatore i professori di educazione fisica ed alcuni collaboratori scolastici.
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