“Leggere oggi sui mezzi di informazione la posizione del sindaco Tagliani che, in modo generalizzato e accumunandoli tutti, accusa i sindacati di non aver capito la situazione del bilancio è quantomeno impreciso”. Cristiano Zagatti, segretario generale della Fp-Cgil provinciale, il giorno dopo la conferenza di fine anno del sindaco ci tiene a mettere qualche puntino sulle ‘i’.

“Non sono passati molti giorni dalla sottoscrizione del verbale sul bilancio di previsione per l’anno 2015 del comune di Ferrara tra sindaco e organizzazioni sindacali, dove in modo congiunto si esprimeva preoccupazione per i tagli di spesa previsti dalla legge di stabilità 2015 e per il perdurare della grave crisi economica – scrive Zagatti in una nota -, ma ultimamente tra verbali realmente firmati e bozze d’accordo spacciate come accordi la confusione c’è e non aiuta”.

Zagatti rimarca come la Cgil sia “ben consapevole della situazione in cui versa il bilancio del comune di Ferrara e più in generale il nostro Paese” e precisa con fermezza che la sua organizzazione “non ha mai chiesto di destinare risparmi di gestione, frutto di esternalizzazioni, al fondo di produttività dei dipendenti in nessun incontro e, per onestà di informazione, al tavolo di ieri (venerdì) si è arrivati a prendere le distanze da una simile richiesta”. Tale richiesta proveniva infatti, come riportato da Estense.com, solo dalla Fp-Cisl.

“Ricordiamo – prosegue il segretario della Fp-Cgil – che tale possibilità è stata introdotta dall’allora governo Berlusconi e sempre criticata dalla Cgil perché introduceva il principio per cui scaricare costi su altri lavoratori di serie B, quelli meno tutelati, quelli che l’attuale governo ci ricorda, strumentalmente, di non considerare, diventava nell’immediato vantaggioso per i lavoratori pubblici, quelli così detti di serie A. Deve essere chiaro che – afferma Zagatti -, in tutti questi anni, non sostenere tra i lavoratori pubblici la possibilità di guadagno attraverso processi di esternalizzazione non è stato semplice, e oggi essere anche accusati come Cgil di non comprendere la condizione reale delle famiglie, o l’attuale livello di tassazione, o ancora l’entità dei tagli che questo Governo imporrà con la prossima legge di stabilità, diventa inaccettabile oltre ad essere offensivo. Il merito e la trasparenza – conclude Zagatti – sono il terreno di confronto della Cgil, le generalizzazioni richiedono sempre delle precisazioni”.