Eventi e cultura
20 Dicembre 2014
La Fondazione presenta il museo virtuale di ceramica storica ferrarese

La collezione Carife diventa patrimonio della città

di Elisa Fornasini | 4 min

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ceramica 1La collezione di ceramica storica della Fondazione Carife e i materiali ceramici rivenuti nella vasca sotteranea US1050 di piazza Municipio sono per la prima volta visibili al pubblico grazie a un nuovo museo virtuale, ideato dalla Fondazione in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, presentato ieri pomeriggio al museo Archeologico Nazionale di Ferrara. Il nuovo sito www.ceramicastoricaferrara.it permetterà di consultare e conoscere da vicino questo patrimonio, finora rimasto celato agli occhi della città per motivi di sicurezza, e di aprire un nuovo capitolo per la ceramica storica, non solo come patrimonio identitario ma anche come opportunità per il futuro.

“In questo momento non facile per la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara – ammette il presidente Riccardo Maiarelli – è un piacere restituire alla città questo tesoro formatosi mediante acquisti successivi di alcune importanti collezioni private e aggiuntisi alla collezione di Giovanni Pasetti, ora di proprietà dei musei civici. Così come i quadri, acquistati per arricchire il patrimonio culturale della nostra città, sono fruibili a tutti presso la pinacoteca, per la ceramica ferrarese si è pensato di realizzare un museo virtuale. Ma il progetto è andato ancora più in là grazie a importanti sinergie con partner istituzionali sul territorio”. In primis con la Soprintendenza Archeologica, della quale si è censita una piccola parte dell’immenso patrimonio, individuata nei reperti degli scavi di piazzetta Municipale. In secondo luogo con l’Università di Ferrara, con la quale è stato attivato il corso di storia della ceramica e un dottorato triennale sullo stesso tema, ma anche col liceo artistico Dosso Dossi “con la speranza – conclude il presidente della Fondazione – che il sito possa essere di ispirazione per gli studenti dato che Carife ha anche finanziato l’ampliamento del laboratorio di ceramica”. Dopo i saluti di Maiarelli e di Caterina Cornelio, direttrice del museo Archeologico, la conferenza è entrata nel vivo con la presentazione ufficiale del catalogo a cura di Giacomo Cesaretti e Lucia Bonazzi, studiosi rispettivamente di ceramica medievale e rinascimentale e di storia del collezionismo, e di Fabio Donato, docente presso il dipartimento di Economia e management.

OTra boccali, ciotole, catini, piatti, coppe, mattonelle, scodelle e tazze, databili tra la seconda metà del XIV e la seconda metà del XVI secolo, il sito raccoglie attualmente 361 pezzi della Fondazione e 109 reperti della Soprintendenza ma prossimamente si auspica di ospitare anche altre collezioni storiche, tra cui spicca principalmente quella comunale, di cui i musei Civici di Arte Antica di Ferrara sono principali conservatori. Questa nuova galleria virtuale amplierà la conoscenza della cultura materiale, delle produzioni e degli scambi commerciali che hanno interessato Ferrara tra il Medioevo e l’età Moderna ma, oltre a essere un mezzo di conoscenza e di condivisione, vuole anche essere uno “strumento di istruzione, formazione e innovazione” afferma Chiara Guarnieri, funzionario archeologo presso la Soprintendenza Beni Archeologici della Emilia Romagna.

“La ceramica – spiega Marianna Pellegrini, coordinatrice dei progetti della Fondazione Carife -, radice culturale comune tra molti Paesi europei, si pone come un’espressione artistica tipica del nostro territorio che ben si presta per iniziative culturali e creative, così come di tipo didattico, formativo, sociale e imprenditoriale, immaginando sinergie e cooperazioni anche con realtà internazionali di più ampio respiro”.

È per queste sue molteplici potenzialità che la ceramica oggi non è solo evocativa di un antico mestiere ma è anche intesa come opportunità per il futuro. Uno degli scopi della Fondazione, infatti, è quello di ampliare i partenariati strategici per partecipare a bandi europei. Anche senza pensare a possibili affacci sull’Europa, però, già a livello locale il progetto ha ricevuto il forte interesse da parte dell’amministrazione comunale. “La scelta della Fondazione di risollevarsi e di tornare a progettare – commenta il vicesindaco Massimo Maisto – è una scelta coraggiosa che spero duri nel tempo perché la città, così come la cultura, hanno bisogno della Carife, da sempre a fianco del Comune per investire concretamente sulla cultura e sulla tutela del patrimonio artistico. Con l’obiettivo di ampliare il marchio ‘Ferrara città d’arte e di cultura’ con ‘città della creatività e del lavoro creativo’ – anticipa il vicesindaco – il museo virtuale potrebbe benissimo entrare nel sistema museale territoriale di prossima realizzazione”.

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