Cronaca
20 Dicembre 2014
L’indignazione delle associazioni animaliste contro il consigliere

“Bigoni chieda scusa a tutti, cani per primi”

di Redazione | 3 min

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Stefano Bigoni

Stefano Bigoni

Bigoni chieda scusa a tutti, cani per primi. L’uscita del consigliere leghista di Berra Stefano Bigoni sulla possibilità di soppressione dei cani scatena lo sdegno anche delle associazioni animaliste, che ora chiedono una marcia indietro.

“Vorremmo esprimere al sindaco di Berra Zaghini tutta la nostra solidarietà e vicinanza per aver dovuto ascoltare le incredibili affermazioni del consigliere comunale Stefano Bigoni, che ha chiesto la “condanna a morte” dei cani anziani o ammalati ospitati in canile motivando come egli intenda “risparmiare“ costi, suo dire, insostenibili”. Inizia così la lettera firmata da A coda alta, Animal Defender, Animal Liberation, Avedev, Animaliamo Bondeno, Assoc. portuense tutela animali, Enpa di Ferrara e di Cento, Gata, Lega nazionale per la difesa del cane, Lav, Lida, Lipu e Oipa, che chiedono al consigliere “quale percentuale del bilancio viene assorbita dalle spese per i cani ricoverati in canile? Siamo quasi certi che inizierà con lo 0 virgola…”.

Il diretto interessato si era difeso ricordando che lui stesso anni fa ha adottato un randagio. Sul fatto ironizzano le associazione di tutela degli animali: “Confessiamo che non vorremmo essere il cane del sig. Bigoni. Speriamo sia giovane e goda di buona salute, ma se è anziano, si auguri che non gli venga nemmeno un…. raffreddore perché la sua sorte, per coerenza con le affermazioni riportate, sembrerebbe già tristemente segnata”.

La lettera prosegue ricordando che “tutte le leggi esistenti (europee, nazionali e regionali) riconoscono gli animali come esseri senzienti, e tutelano in particolare gli animali da compagnia”, mentre corre l’obbligo dei veterinari autorizzati a effettuare l’eutanasia solo ai cani “incurabili””. Oltre a questo il mondo dei canili è regolato anche da le “buonsenso, moralità e sensibilità di molte, anzi moltissime persone”. Tutte cose che “per la carica che ricopre dovrebbe ben conoscere; non le basta consigliere Bigoni che un cane finisca in canile, ma lo vuole anche far fuori perché costerebbe troppo alla comunità a cui appartiene! Ma dove si vuole arrivare? Ma a quale civiltà si ispira? Invece di esprimere la sua indignazione nei confronti di chi abbandona i cani, di chi non li fa sterilizzare favorendo cucciolate indesiderate che poi finiscono nei canili, di chi non gli fa impiantare l’obbligatorio microchip, propone una soluzione…. degna d’altri tempi! Essere indignati e offesi è dir poco!”.

Le associazioni ricordano poi le regioni del sud Italia, “che poco o nulla hanno fatto per affrontare il problema delle strutture per il ricovero dei cani”, afflitte dal problema del randagismo, “con conseguente insicurezza per l’incolumità delle persone e del livello sanitario delle malattie trasmissibili all’uomo (vedi leishmaniosi)”: “beh, nemmeno in quelle regioni hanno mai pensato alla macabra soluzione che lei ha avuto la sfrontatezza di proporre”.

I firmatari della lettera contestano infine il motivo economico alla base della proposta fatta in consiglio comunale: “non sono certo i finanziamenti, sempre più ridotti, ai canili che stanno mandando in rovina l’Italia e, crediamo, nemmeno il Comune di Berra. Ma questo è un’altro discorso, politico, e noi qui vogliamo solo esprimere nei suoi confronti la nostra profonda indignazione umana a nome delle associazioni di tutela degli animali della provincia di Ferrara. Un suggerimento: pensi ad altre forme di risparmio, consigliere Bigoni, e faccia marcia indietro, chiedendo scusa a tutti, cani per primi. L’autocritica è sempre un segno di intelligenza”.

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