Economia e Lavoro
19 Dicembre 2014
I singoli Comuni concederanno i locali e la Provincia il personale qualificato

I Centri per l’impiego si fanno in quattro

di Redazione | 2 min
La giunta provinciale di Tagliani

La giunta provinciale di Tagliani

Il Consiglio provinciale approva la convenzione tra Provincia e Comuni di Codigoro, Copparo, Comacchio, Cento, Argenta e Ferrara, per la gestione dei Centri per l’impiego.

Convenzione della durata biennale, che ripartisce i compiti: ai singoli Comuni la fornitura dei locali con relative spese di manutenzione (oltre al pagamento di eventuale canone di affitto se non di proprietà) e alla Provincia, invece, il compito di garantire il personale qualificato per lo svolgimento del servizio.

Nel dettaglio il Centro impiego per l’Alto Ferrarese è individuato nella sede di Cento (in via Marescalca al civico 45).

Due le sedi per il Basso Ferrarese: a Codigoro (al secondo piano dell’edificio in via Resistenza3/b) e il punto operativo di Portogaribaldi in Piazza don Verità.

Stesso numero per quanto riguarda il Medio Ferrarese. Una è la sede a Consandolo (via Provinciale, 53) in territorio di Argenta, mentre la seconda a Copparo, attualmente in via Togliatti 13, con l’impegno tra provincia e Comune di individuare altro immobile per la stessa destinazione.

Infine a Ferrara la sede di via Cairoli al civico 30/32 sarà trasferita entro gennaio 2015 ad altro immobile, in via Fossato di Mortara, 80.

Altra convenzione approvata dal Consiglio quella tra Provincia, Comune capoluogo e la fondazione Ferrara Arte, per la realizzazione dell’esposizione temporanea che sarà ospitata in Castello Estense dal 30 gennaio fino al 31 dicembre 2017, con opere di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis.

Allestimento temporaneo nel monumento simbolo di Ferrara di una selezione delle collezioni delle civiche gallerie per dare luogo, si legge nella delibera, “ad un connubio tra patrimonio iconografico e patrimonio storico architettonico identificativi della vicenda culturale ferrarese, come sperimentazione dell’ipotesi di fare del Castello un caposaldo del Museo della città”.

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