Comacchio
19 Dicembre 2014
Il sindaco critica la 'defezione' da parte di alcuni consiglieri di minoranza

Fabbri: “Niente rinvio per l’approvazione del bilancio”

di Redazione | 3 min

IMG_20141015_150938676Comacchio. Dopo la presa di posizione da parte di alcuni consiglieri di minoranza al sindaco Marco Fabbri, al primo cittadino comacchiese preme evidenziare che “il bilancio di previsione è il documento programmatico fondamentale per tutti gli enti pubblici e, come è avvenuto lo scorso anno, l’amministrazione comunale si è impegnata al massimo per sottoporlo all’approvazione del consiglio comunale entro i termini previsti per legge, ossia entro il 31 dicembre 2014. Cosa che non avveniva a Comacchio da 10 anni e indice della mancanza di progettualità e programmazione del passato. Va anche detto che il governo, benché non sia ancora stata approvata la legge di stabilità, ha comunque già prelevato dalle casse del Comune di Comacchio per il 2014 circa di 11 milioni di euro, a fronte dei quasi 9 milioni prelevati nel 2013 da destinare al Fondo di solidarietà nazionale, a sostegno dei Comuni non virtuosi, ma anche per coprire gli 80 euro che Renzi ha concesso agli italiani, ma che sono stati puntualmente restituiti dai cittadini con la Tasi, la Tari e l’Imu, riscossa dai sindaci in questi giorni, ma incassata in larga parte dallo stesso governo”.

Oggi, venerdì 19 dicembre, in consiglio comunale sarà sottoposto al voto questo documento, che consentirà al Comune di Comacchio di operare non in esercizio provvisorio di bilancio, ma a pieno regime. “Il rinvio dell’approvazione del bilancio – sottolinea il primo cittadino – graverebbe pesantemente sulle possibilità di investimento dell’ente, costretto diversamente a lavorare in dodicesimi di bilancio e questa non è certo la prospettiva auspicabile per un Comune turistico, che ha ingranato la quarta marcia sulla strada della promo-commercializzazione e dello sviluppo del territorio. Non basta, perchè a fronte dell’ingente prelievo statale, gli sforzi dell’amministrazione – prosegue il sindaco- hanno comunque consentito il mantenimento dei servizi essenziali alla persona, senza gravare sulle tariffe, dalle mense, agli asili, ai trasporti ecc. La stessa aliquota Irpef è stata fissata allo 0,4 per mille ed è tra le più basse in assoluto a livello regionale”.

Fabbri entra anche nel merito dell’annunciata ‘defezione’ dal consiglio comunale da parte di alcuni consiglieri di minoranza, a causa di altri impegni, precedentemente assunti. “Spiace constatare ancora una volta che l’assenza venga strumentalizzata sui social network e sulla stampa – aggiunge il sindaco – tirando in ballo l’impossibilità di leggere e verificare la copia del bilancio di previsione, inviata all’esame dei consiglieri comunali, con un anticipo in linea a quello degli altri anni, quando invece in commissione capigruppo gli stessi consiglieri avevano già annunciato l’assenza per altri impegni assunti anche di tipo lavorativo. Gli stessi consiglieri sanno bene che non regge il confronto con la documentazione della conferenza territoriale socio-sanitaria del 26 giugno 2013, trasmessa agli interessati con un paio giorno di anticipo rispetto alla seduta. Sarebbe invece più opportuno riflettere sulle corpose assenze e le defezioni di parte minoranza alle commissioni consiliari e alle sedute di consiglio comunale. La stessa commissione consiliare per discutere l’ordine del giorno del consiglio è stata convocata con anticipo ulteriore rispetto ai tre giorni previsti da regolamento”.

“E’ inconcepibile associare l’assenza dall’aula all’impossibilità di verificare i documenti trasmessi all’attenzione dei consiglieri – incalza Fabbri – quando i criteri di trasmissione sono quelli già adottati in passato e previsti per legge. Si dica piuttosto che hanno preso altri impegni per quella sera e che, stante i tempi ristretti per l’approvazione del bilancio, nemmeno l’ipotesi di poter convocare il consiglio di sabato o domenica è stata presa in considerazione. Il venerdì sera d’altronde è una serata di svago per tutti – conclude il sindaco – ma l’impegno e la responsabilità di governare questa città non si concilia con questa esigenza”.

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