Berra. “Pensavo di averle sentite tutte: ma imbattermi in un consigliere comunale che propone, per risparmiare, di sopprimere i cani nei canili, mi ha scioccato”. È lo sfogo via facebook del sindaco di Berra Eric Zaghini dopo il singolare dibattito avvenuto in consiglio comunale.
Mentre l’assessore Egle Cenacchi stava illustrando una variazione di bilancio di 5mila euro per finanziare l’assistenza zooiatrica ai cani (Berra ha una convenzione con il comune di Migliaro e dal prossimo anno con la Lega del Cane di Ferrara) e ai gatti delle colonie feline, è intervenuto il consigliere leghista Stefano Bigoni con una proposta ‘definitiva’.
Quelle spese (in tutto il capitolo animali prevede la cifra di 30mila euro) sono eccessive e una soluzione potrebbe essere quella che si adottava diversi anni fa: l’animale abbandonato o il randagio veniva tenuto in custodia per qualche mese e, in assenza di richieste di recupero o adozione, veniva soppresso. All’ipotesi shock si è opposto il sindaco, che ha ricordato tra l’altro come l’uccisione di animali sia una fattispecie penale punita dall’ordinamento. La risposta di Bigoni? “Allora questa legge non vale per le macellerie islamiche…”.
Uscita dal consiglio comunale, la notizia è rimbalzata su facebook, con un coro di critiche (e purtroppo anche di insulti) contro il consigliere del Carroccio. Chiamato in causa da più parti, Bigoni si è giustificato. A dire il vero in maniera non troppo convincente: “Non ho detto che voglio la soppressione dei cani a prescindere, ma secondo tempi e modalità di età, malattie ecc… semplicemente perche non possiamo più permettercelo e 30.000 euro sono insostenibili e ti dico [rivolto a Zaghini, ndr] che io sono più animalista di te”.
Bigoni interviene poi con un comunicato “per smentire il nostro sindaco su affermazioni non vere e strumentali per far credere all’opinione pubblica la mia mancanza di sensibilità verso l’animale più amico dell’uomo”. “Sono del tutto d’accordo con i protettori degli animali – spiega il consigliere -, per quanto riguarda i cani randagi. Non si vede perché, se catturiamo un cane randagio e lo assicuriamo al canile comunale, questo debba essere ivi mantenuto e curato per tutta la vita, mentre se avvistiamo un cane in campagna e lo giudichiamo inselvatichito, possiamo mettere mano al fucile automatico. Va anche detto, a onor del vero, che l’Italia, in fatto di soppressione dei cani, rappresenta un’anomalia nel contesto mondiale ed europeo, in cui, la stragrande maggioranza delle nazioni tiene il cane randagio in canile per pochi giorni,
prima di procedere all’eutanasia”.
“Ma questa – prosegue – potrebbe essere una delle nostre poche foglie di alloro, se solo non avessimo decine di canili che sono dei veri e propri lager dai quali gli ospiti chiedono (almeno penso) di uscire, vivi o morti. Fatto sta che mi sembra illogico consentire la vita all’interno del canile e sparare oltre la rete”. Bigoni propone quindi campagne di sterilizzazione e di sensibilizzazione all’adozione, per poi deviare sui temi cari alla Lega Nord: “è civiltà accettare tipi di macellazione senza stordimento preventivo per attenuare il dolore? è civiltà permettere a popoli di invadere il nostro bel paese con culture diverse che i cani se li mangiano?”.
“Detto questo – conclude Bigoni -, spero vivamente che non arrivi mai il momento di dover decidere se sovvenzionare i canili o spendere quei soldi per sostenere invalidi, ciechi e bisognosi che voi falsi buonisti avete tolto loro le sovvenzioni”.
Per la controreplica a Zaghini bastano poche parole: “Caro Stefano, come spesso accade la pezza è peggio del buco. Non ho travisato le tue parole, che peraltro ribadisci: hai proposto l’eutanasia per i cani in canile che non si riesce a dare in adozione. Penso sia una proposta, oltre che irrealizzabile per disposizione di legge, incivile ed immorale. Puoi arrampicarti sugli specchi finché ti pare. Rimarrà una proposta incivile ed immorale”.