E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia di una forte accelerazione delle infiltrazioni mafiose nella nostra provincia, che la colloca addirittura al quinto posto in Italia. Notizia, riportata da Estense.com, che ha preoccupato il sindaco di Ferrara,Tiziano Tagliani, che è anche presidente della Provincia, tanto da indurlo a chiedere delucidazioni a tutti gli organi competenti.
Tagliani ha infatti scritto una lettera, con lo scopo di ottenere tutte le necessarie informazioni sul fenomeno, al prefetto, al questore, al comandante provinciale dei carabinieri, oltre che al procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, al presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, e al presidente dell’Unioncamere Emilia Romagna (dalla cui indagine la notizia trae origine), Carlo Alberto Roncarati. Nella lettera il sindaco garantisce la piena e incondizionata disponibilità dell’Amministrazione a collaborare per quanto necessario ad allontanare ogni azione della criminalità organizzata dal territorio ferrarese.
Ma prima di tutto chiede di essere rassicurato sulla fondatezza della notizia, segnalando “di non aver mai percepito, nei frequenti incontri con le Autorità locali di Pubblica sicurezza e Giudiziarie già fortemente impegnate nella prevenzione dei fenomeni criminosi, l’insorgere di problemi nella misura rappresentata dalla stampa”. E chiede le “doverose chiarificazioni atte a comprendere se si tratti di conclusioni effettivamente attestanti la sussistenza di dati di infiltrazione mafiosa ai vertici delle classifiche nazionali e in tal caso quali iniziative sia utile intraprendere”, oppure se si tratti “di una erronea conclusione degli estensori del rapporto, ovvero pure se si tratti di una indebita interpretazione degli stessi da parte degli organi di stampa”.
Nell’attesa delle risposte ai quesiti posti sull’allarmante fenomeno, Tagliani ha però già una sua interpretazione: “L’interpretazione che pare più corretta alla luce della lettura dello studio di Union Camere – dichiara infatti il sindaco – pare essere quello di una crescita di reati “sentinella”, quindi la contraffazione (occhiali) e i reati informatici. La posizione di Ferrara quindi non è certo un dato assoluto, come può essere inteso dai titoli, ma un dato di crescita percentuale di reati correlati. Ad ogni modo sarebbe un errore abbassare la guardia”.