Sport
18 Dicembre 2014
Messa in Duomo e festa nei padiglioni di Ferrara Fiera per tutte le squadre della grande famiglia biancazzurra

I sorrisi dei giovani nel Natale spallino

di Federico Pansini | 7 min

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I giocatori alla festa di Natale della Spal (foto F. Pansini)

La festa natalizia della Spal, alla sua seconda edizione e sempre presso le strutture di Ferrara Fiere, arriva probabilmente nel momento migliore per i biancazzurri. Perchè se certo la situazione di Giani e compagni resta critica e dolorosa, dopo la sconfitta e le contestazioni dei tifosi di domenica, il sorriso ed il buonumore dei giovani e giovanissimi dell’accademia e settore giovanile, riuniti al gran completo per gli auguri, non può che portare quel pizzico di serenità ed entusiasmo necessario per una parentesi positiva e, si spera, utile per l’ultima gara del 2014, sabato pomeriggio sul campo della Pistoiese.

LA FESTA. In cinquecento, forse di più, tra dirigenti, giocatori dalla prima squadra sino alle rappresentative dei biancazzurri “in erba”, staff tecnici, genitori, ex spallini e varie personalità della città: la famiglia della Spal festeggia il Natale e saluta il 2014 presso l’enorme padiglione di Ferrara Fiere. Decine di tavoli, sorrisi dei più giovani, sorrisi pochi da parte di Giani e compagni che sono però presi d’assalto per foto ricordo ed autografi dai tanti giovani del vivaio. La famiglia Colombarini fa gli onori di casa, tra tante strette di mano, il presidente Mattioli si gode ogni momento possibile con i più piccoli atleti, dopo l’emozionante messa del pomeriggio in Duomo (stipato da tutte le rappresentative biancazzurre): la medicina migliore per guarire il “mal di pancia” post Carrarese. La serata fila via con pochissimi momenti di sosta: ad una ad una, con un “testimonial” tra i tanti ospiti della serata (dal presidente di Ferrara Fiere Zanardi, agli assessori Merli e Modonesi sino all’ex giocatore e dirigente Roberto Ranzani ed al presidente del Fossadalbero Country Club Alessandro Pansini) a presentarli, ecco sfilare sul palco al centro del salone – immortalate dalle macchine fotografiche e dai cellulari di mamme e papà –  tutte le “promesse” spalline, accolte dagli applausi.

Il finale, dopo il catering dell’Archibugio e la lotteria a premi, è dedicato inevitabilmente alla prima squadra che l’addetto stampa – e ‘maestro di cerimonia’ della serata – Enrico Menegatti chiama al gran completo sotto il palco, con spazio ed applausi meritati anche per tutti gli addetti di stadio, Centro di Via Copparo e segretria biancazzurra. Chiudono il Digì Vagnati, Francesco e Simone Colombarini, mister Leonardo Semplici e soprattutto l’applauditissimo Walter Mattioli. Sorrisi ma poca voglia di parlare, comprensibile anche in questo caso, da parte della dirigenza biancazzurra che ringrazia a più riprese tutti i presenti e sottolinea come vedere così tanti giovani sia forse il migliore segnale per il presente e il miglior viatico per il futuro. A chiusura della serata il taglio dell’enorme torta natalizia.

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Il padiglione di Ferrara Fiere si colora di biancazzurro (foto F.Pansini)

MATTIOLI. È il presidente, come di consueto, a prendere il microfono in mano e farsi “termometro” del momento spallino, a 360°. Lo fa davanti ai tanti giovani «…che sono il tesoro inestimabile della nostra società e che sono felice di portare, ogni anno, a riunirsi in questa occasione come in una grande famiglia» e guardando la rosa della prima squadra «che invece mi fanno più arrabbiare, negli ultimi tempi, ma a cui comunque continuo a volere molto bene». Poco prima, dopo il silenzio nel movimentato post partita con la Carrarese, il “Pres” si era concesso a taccuini, microfoni e telecamere: «E’ tremendamente bello vedere tutti questi ragazzi qui e prima in Duomo riuniti, sorridenti, felici. E’ motivo di una soddisfazione immensa che mi fa un po’ dimenticare le vicende del campo di questo ultimo periodo. Sono felice, perchè poi in queste occasioni ricarico le batterie e mi “gaso”: stare in mezzo ai miei ragazzi, soprattutto quelli più piccoli, è un momento salutare».

Tornando alla sconfitta con la Carrarese: «Avvilito? Vi sbagliate di grosso se mi avete visto così, io non mi avvilisco mai. Ero invece molto infastidito, perchè come tutti mi aspettavo una prova diversa. E dire che siamo anche partiti bene, poi l’errore che ci ha tagliato le gambe e sono riemerse le difficoltà di questo momento. Non ho visto la reazione allo svantaggio, e quello è stato l’aspetto che più mi ha deluso. Anche se si commettono sbagli abbiamo il dovere di rialzare la testa e rimetterci a giocare senza timore. Ritengo questo gruppo di giocatori e ragazzi come un gruppo sano dal punto di vista umano ed importante da quello tecnico. Sono molto dispiaciuto, ovvio, di quanto sta accadendo – continua Mattioli -. Lo sapete, lo sanno tutti: io lavoro ogni giorno per dare delle soddisfazioni ai nostri tifosi, alla mia città ed alla nostra proprietà, la Famiglia Colombarini, che fa grandi sacrifici a livello economico e meriterebbe delle gioie dal campo. Sono rammaricato perchè mi sento il primo responsabile, sono il Presidente e non posso dare colpe ad altri se non a me stesso. Ma lavoriamo, continuiamo a lavorare e lavoreremo per migliorare questa situazione. E sono sicuro che arriveranno i risultati».

Il Presidente Walter Mattioli, a sinistra, e Simone Colombarini al taglio della torta

Il Presidente Walter Mattioli, a sinistra, e Simone Colombarini al taglio della torta (foto F.Pansini)

Domenica prima della contestazione all’uscita dello stadio e pure prima della cena di ieri sera, il Presidente biancazzurro ha incontrato una delegazione della Curva Ovest (ne scriviamo più sotto; ndr). «Noi abbiamo un grande rapporto con loro, non è un mistero. C’è affetto e stima reciproca, hanno grande rispetto della nostra società e del nostro modo di lavorare. Ci siamo confrontati, come sempre: i nostri tifosi non riescono a capire, ed è il nostro stesso punto interrogativo, il perchè la squadra non sia riuscita a dare il massimo in campo, in una situazione dove probabilmente ci si aspettava una reazione soprattutto dal punto di vista morale. Avevo invitato i ragazzi della Curva già da tempo alla nostra festa di Natale ma stasera, dopo quanto successo domenica, non se la sono sentita di presenziare. Però, come ho detto loro, ora è il momento di ricompattare le fila. E questo è un discorso che può essere allargato a tutte le componenti, non solo ai tifosi: se si rema tutti dalla stessa parte società, squadra, tecnico, pubblico e organi di informazione, le cose possono solo andare per il verso giusto. I ragazzi della Curva hanno avuto modo di chiarire il loro pensiero, questa sera, anche a due rappresentanti dei giocatori, capitano e vice capitano (Giani e Togni; ndr). Abbiamo bisogno del loro tifo, è una risorsa troppo importante per noi. E spero che sin da sabato a Pistoia possa tutto rientrare nella normalità. E’ però ovvio e logico che adesso sta alla squadra dare un segnale forte dal campo per dare nuovamente entusiasmo ai tifosi, cosa che nell’ultimo mese non si è fatto».

Poi, nuovamente sulla squadra e sulle prospettive del prossimo mercato invernale: «E’ vero, in passato ho detto che se fosse servito avrei “ribaltato” la squadra, e lo confermo. Va però anche detto al tempo stesso che bisogna agire con buon senso e criterio, non si può pensare di buttare via tutto e ripartire da zero, perchè siamo a metà campionato. Diamo come giusto il tempo a Semplici di conoscere i giocatori, individuare dove questa squadra può essere rafforzata, dove si può migliorare o correggere qualcosa. Questi ragazzi si trovano molto bene a Ferrara: la Spal è una società prestigiosa, sono pagati regolarmente al di la di quello che qualcuno scrive su social network o dice. Al gruppo non manca nulla, sono messi nelle migliori condizioni per lavorare e rendere bene. Abbiamo quindici giorni davanti importanti per fare delle valutazioni, la società come sempre ha fatto e come sempre farà sarà pronta per intervenire».

Infine sulla prossima gara di Pistoia: «Quando sento i giocatori dire che hanno fatto il massimo mi arrabbio, perchè evidentemente serve uno sforzo maggiore. Vedo impegno durante gli allenamenti, applicazione, sacrificio: ma quando si scende in campo bisogna mettere ancora più orgoglio, più rabbia, più concentrazione. Dobbiamo essere più attenti, più presenti, più cattivi. E sia chiaro, la cattiveria non deve essere rivolta verso l’arbitro o gli avversari: abbiamo preso troppi cartellini proprio per la poca attenzione nei particolari. Esserci maggiormente con la testa, questo chiedo alla squadra per la prossima partita, niente di più.  E potrebbe essere l’aspetto da cui ripartire nel modo migliore».

CURVA OVEST. Come spiegato da Mattioli, ieri a margine della festa lo stesso presidente accompagnato da Simone Colombarini, da mister Semplici e dai due capitani, Giani e Togni, ha avuto un secondo incontro (dopo quello di domenica pomeriggio nell’immediato dopo gara) con i rappresentanti del cuore pulsante biancazzurro. Atmosfera più rilassata rispetto a domenica, quando l’amarezza dei supporters biancazzurri è poi sfociata nella contestazione ai giocatori durante l’uscita dallo stadio. Un confronto utile, ai ragazzi della Curva, per spronare la squadra attraverso la presenza di due tra i giocatori più esperti e rappresentativi: al gruppo si chiede maggiore determinazione in campo, quel “sacro fuoco” venuto a mancare nelle ultime domeniche ed, in maniera ancor più lampante, nella gara contro la Carrarese. La Ovest, fanno sapere i tifosi estensi, sarà presente anche a Pistoia, pronta a sostenere la squadra per tutti i 90′ di gioco. Ai giocatori il compito di riaccendere la fiamma dell’entusiasmo e restituire serenità all’ambiente, prima di una pausa salutare e del ritorno in campo, il prossimo 5 gennaio 2015, al “Mazza” nell’attesissimo derby contro la Reggiana.

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