Economia e Lavoro
6 Dicembre 2014
Siglati due accordi per il personale tra sindacati e commissari, mentre la questione Commercio e Finanza potrebbe finalmente trovare soluzione

Carife, qualcosa si muove

di Ruggero Veronese | 4 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERAVicenza è sempre più lontana, ma Cento, così come la fine del commissariamento, si avvicinano. Qualcosa si muove in casa Carife: non mancano le novità dopo l’incontro tra i cinque sindacati che rappresentano i lavoratori della banca (Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Ugl) e i commissari straordinari Antonio Blandini e Giovanni Capitanio. All’ordine del giorno, oltre agli ultimi aggiornamenti riguardo alla possibile cessione dell’istituto di credito, soprattutto i due accordi sul personale sottoscritti dalle due parti, con la proroga del contratto integrativo aziendale fino al termine del commissariamento (il prossimo 29 maggio) e il rientro del personale Carife Sei in Carife Spa, ma anche alcune misure ‘transitorie’, come lo sblocco delle promozioni attraverso una commissione bilaterale sindacati-azienda.

Partiamo dalla situazione del personale. La proroga del contratto integrativo aziendale durerà per i prossimi sei mesi, in attesa della fine del commissariamento e di un possibile cessione della banca. Spetterà quindi alla futura proprietà discutere del rinnovo delle condizioni contrattuali dei dipendenti Carife, per i quali nel frattempo riprenderanno – almeno in parte – le promozioni, bloccate dall’inizio del commissariamento, questione per la quale si erano lamentati in particolare i sindacati Dircredito, Fiba Cisl e Ugl Credito. Non un completo ritorno alla normalità, per quanto riguarda l’assegnazione degli incarichi dirigenziali, ma almeno una ripresa parziale: una commissione bilaterale composta da sindacati e commissari straordinari valuterà infatti caso per caso i singoli inquadramenti, in modo da assicurare la copertura dei ruoli in ogni filiale.

Punto cardine del secondo accordo riguarda invece la spinosa questione di Carife Sei, e vedrà il rientro di 78 dipendenti all’interno di Carife Spa. “Solo un passaggio formale e giuridico – spiega Mauro Fanan di Dircredito -, visto che continueranno a svolgere essenzialmente le stesse attività, relative ai sistemi informatici e di pagamento. In Carife Sei resteranno solamente cinque lavoratori, che si occuperanno della gestione del patrimonio immobiliare del gruppo”.

Le novità più importanti riguardano però il destino vero e proprio della banca, dal quale ovviamente dipende il futuro dei suoi dipendenti. Da questo punto di vista i commissari straordinari hanno portato almeno una buona notizia ai sindacati: sembra infatti in via di soluzione la questione legata alla società napoletana Commercio e Finanza, che negli ultimi mesi ha rappresentato la zavorra più pesante in ogni trattativa di cessione del Gruppo Carife. Secondo il quotidiano economico Milano Finanza sarebbe proprio questa azienda, “con in pancia un portafoglio di crediti di dubbia qualità” ad aver allontanato definitivamente l’interesse della Banca Popolare di Vicenza. Secondo i commissari la situazione potrebbe però cambiare entro la fine del commissariamento, attirando così le proposte di acquisto di altre banche, tra le quali è noto l’interessamento della Cassa di Risparmio di Cento.

“Non abbiamo novità riguardo alla Popolare di Vicenza – afferma Fanan -, ma anche se formalmente non hanno declinato l’interesse non so se avanzeranno una proposta. Secondo i commissari la gestione di Bankitalia dovrebbe terminare entro maggio, con al massimo una proroga di uno o due mesi, e nel frattempo puntano a darci una soluzione positiva per Commercio e Finanza. Non si sono ‘sbottonati’ più di tanto, ma riteniamo che i tempi siano maturi e ci auguriamo che l’operazione vada a buon fine, soprattutto nell’interesse delle 50 persone che lavorano a Napoli”. Un passaggio necessario, secondo Fanan, per far tornare appetibile l’intero Gruppo Carife. “Sono ragionevolmente certo – continua il rappresentante Dircredito – che, nel momento in cui si troverà una soluzione per Commercio e Finanza,  si sbloccherà anche la situazione di Carife, perché da più parti c’è l’ipotesi che fosse proprio la società di Napoli a rallentare il processo di messa in sicurezza di Carife. Risolvere questa vicenda potrebbe avviare un circolo virtuoso”.

Un incontro positivo quindi, almeno dal punto di vista dei sindacati? Fanan è ancora prudente nel cantare vittoria: “Soddisfatti è una parola forte – conclude il sindacalista -. Diciamo che considerata la situazione abbiamo cercato di ottenere il massimo possibile. Forse ci saremmo aspettati un po’ di più dai commissari, ma in questo momento era importante soprattutto raggiungere un accordo, in attesa della fine del commissariamento. D’altra parte bisogna tenere conto che sul fronte opposto non abbiamo la proprietà della banca, ma due pubblici ufficiali che non hanno un interesse diretto nel futuro dell’istituto”.

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